INPS: lavoro, primi 5 mesi 2016 calano i contratti stabili

In base ai dati INPS, recentemente pubblicati, nei primi cinque mesi del 2016, in relazione ai datori di lavoro privati, è stato registrato un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a + 436.000, inferiore a quello del corrispondente periodo del 2015 (+ 538.000) e superiore a quello registrato nei primi cinque mesi del 2014 (+ 385.000). Le assunzioni, sempre riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-maggio 2016 sono risultate 2.076.000, con una riduzione di 263.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (- 11,2%). Il calo ha coinvolto essenzialmente i contratti a tempo indeterminato: – 280.000, pari a – 34,0% sui primi cinque mesi del 2015. Questa tendenza conferma ulteriormente che da quando gli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato sono dimezzati, le imprese hanno smesso di investire sui contratti a tutele crescenti. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate in relazione alla contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-37,0%).

Per i contratti a tempo determinato, nei primi cinque mesi del 2016, si registrano 1.441.000 assunzioni, in linea con gli anni precedenti (+ 0,6% sul 2015, e + 1,2% sul 2014), mentre le assunzioni con contratto di apprendistato sono state 90.000, con un incremento del 10,4% sul 2015. Le cessazioni complessivamente risultano diminuite dell’8,9%.
Se da una parte calano le assunzioni stabili, crescono ancora i voucher, definiti dallo stesso presidente Inps Tito Boeri “la nuova frontiera del precariato”. Nel medesimo periodo di riferimento (da gennaio a maggio 2016) sono stati venduti 56,7 milioni di buoni lavoro, con un incremento del 43% rispetto ai primi cinque mesi dell’anno scorso. Nel 2015 la crescita dell’utilizzo dei voucher, rispetto al 2014, era stata pari al 75,2%. (mg.p.)