Confesercenti: corrono le tariffe, acqua a più 18% rispetto al 2014

I dati diffusi nei giorni scorsi dall’Ufficio Economico Confesercenti hanno evidenziato come le tariffe corrano più dell’inflazione: dal 2014 a oggi, ad esempio, quelle dell’acqua sono aumentate del 18,4%, quelle dei servizi sanitari locali del 12%, gli asili nido del 4,4%, i trasporti urbani del 4,6%. Nello stesso periodo, le tariffe postali sono aumentate di oltre il 25% e anche i pedaggi autostradali segnano un più 6,5%.

E’ facile intuire come rialzi del genere rendano praticamente nulle le capacità di risparmio da parte delle famiglie.

Nel 2016, le tariffe pubbliche – con esclusione degli energetici – sono aumentate in media dell’1,1%, con una velocità nettamente superiore a quella dell’indice dei prezzi al consumo, ferma nello stesso periodo al +0,1%”. Rispetto al 2015 l’aumento è maggiore per le tariffe locali (+1,7) che per quelle nazionali (+0,5%), ma gli aumenti principali si registrano nelle tariffe postali (+13,2% dopo l’11,3% registrato nel 2015), mentre si riduce il canone TV (-11,9%). Per le tariffe locali, invece, gli incrementi più significativi nel 2016 sono relativi, ancora, alla fornitura di acqua potabile (+3,5%), ai servizi sanitari locali (+4,6%) in cui rientrano gli esami di laboratorio, e le prestazioni mediche e agli asili nido (+2,7%).

Particolarmente grave per i privati appare l’aumento dell’acqua, dei servizi sanitari e degli asili nidi: tutte spese incomprimibili e indifferibili. Per le imprese, invece, preoccupano soprattutto servizi idrici e smaltimento rifiuti: solo queste due voci, secondo la Confesercenti, possono costare ad un albergo fino a oltre 30mila euro l’anno.

 

Maria Grazia Palmarini