Commissione UE: ridurre le emissioni nocive

Entro due mesi l’Italia, assieme ad altre nazioni europee, dovrà spiegare alla commissione Ue come intende intervenire per ridurre l’inquinamento da biossido di azoto(NO2). Infatti la Commissione Ue ha dato il via alla seconda fase della procedura d’infrazione contro l’Italia e altri 4 Paesi, per l’inquinamento eccessivo riscontrato nell’aria di città come Roma, Milano, Torino.  Secondo la Commissione europea, le nazioni destinatarie dell’avvertimento dovranno spiegare perché “non hanno affrontato le ripetute violazioni dei limiti di inquinamento dell’aria per il biossido di azoto (NO2) che costituisce un grave rischio per la salute”. Ad essere accusato è soprattutto il traffico stradale ed in particolare quello dei veicoli a motore diesel che da soli sarebbero causa dell’80% delle emissioni nocive.  Nel caso le nazioni interessate non dovessero intervenire con misure idonee, per limitare la contaminazione atmosferica, la Commissione potrebbe decidere il loro deferimento alla Corte di giustizia dell’Ue.  Sull’argomento si registra un deciso intervento del Codacons che in una nota afferma che l’apertura della seconda fase della procedura d’infrazione contro l’Italia da parte della Commissione Ue dimostra come le amministrazioni locali non abbiano saputo contrastare il dramma dell’inquinamento, né adottare provvedimenti efficaci a tutela della salute umana. Nella nota del Codacons si legge che: “Fa bene l’Europa a intervenire duramente contro l’Italia, spiega il presidente Carlo Rienzi, di fronte al costante superamento dei limiti all’inquinamento dell’aria i Comuni hanno adottato solo misure blande, palliativi inefficaci, spesso senza alcun controllo reale su divieti e limitazioni imposti. Nessun incentivo sull’utilizzo dei mezzi pubblici né potenziamento dei trasporti locali per disincentivare il ricorso all’automobile da parte dei cittadini. Una situazione che ha portato l’Italia ad occupare il primo posto in Europa per morti da smog: nel nostro paese si contano infatti 90.000 vittime ogni anno causate dall’inquinamento dell’aria, 1.500 solo a Roma”.  “E nel caso in cui si arrivi ad una sanzione per l’Italia, chiameremo gli amministratori locali a pagare la multa con i loro beni personali, per l’incapacità e l’immobilismo dimostrati” – conclude Rienzi (e.p).