UNISIN Regionale Campania e il Marzo Donna 2017 del Comune di Napoli

UNISIN Regionale Campania aderisce all’iniziativa del Comune di Napoli “Marzo Donna 2017”, la rassegna ideata e promossa dall’Assessorato alla Qualità della Vita e alle Pari Opportunità in collaborazione con gli Assessorati alle Attività Produttivealla Scuola e all’Istruzioneai Giovani, alla Culturaal Welfarele 10 Municipalità e gli organismi di paritàgli ordini professionali e le associazioni datoriali, sindacali e di categoria. La rassegna, apertasi il 1° marzo si concluderà il 31 marzo.

Durante il mese in corso vi sarà un denso programma d’incontri, eventi, mostre, film e percorsi per la tutela dei diritti della donna.

Martedì 28 marzo 2017, dalle 9.30 alle 13.30 a Napoli presso la Casa dello Scugnizzo in piazzetta S. Gennaro a Materdei n. 3, si terrà l’incontro, dibattito e confronto sul tema del benessere psicofisico dal titolo “Donne e Benessere psicofisico” a cura di UNISIN Regionale Campania.

L’iniziativa, promossa dalla Segreteria Regionale campana, vuole essere una continuazione del percorso iniziato con la tavola rotonda dal titolo “Clima aziendale: come il lavoro può produrre disagio” che si è tenuta il 14 dicembre 2016 a Napoli, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, sempre organizzata da UNISIN Regionale Campania.

Non è possibile, da parte del Sindacato, restare inoperoso davanti a quella che assume sempre più l’aspetto di una diminuzione, avvenuta nell’arco di pochi anni e che si fa via via sempre più persistente e incontenibile, di tutte quelle che sono le salvaguardie e le prerogative che anni di lotte e di una legislazione improntata alla tutela del sociale avevano garantito alle lavoratrici e ai lavoratori.

Già durante il dibattito avvenuto nel corso dei lavori del convegno del 14 dicembre scorso, era apparso chiaramente come nell’ambiente lavorativo avvengano episodi, purtroppo, di una sempre più grave discriminazione che, nonostante le tutele legislative, interessano le lavoratrici. Esse sono spesso messe di fronte al bivio tra un maggior impegno sul lavoro, che possa prevedere anche l’impiego con mansioni direttive, e il dedicarsi alla famiglia.

In questi giorni è argomento da prima pagina il nuovo minimo storico delle nascite in Italia.

Noi tutti sappiamo bene come, salvo rari casi, in ambiente lavorativo il contraccolpo della maternità sia sempre duro.

Questo avviene perché da noi il lavoro continua ad essere comunemente valutato in base alle condizioni previste dal taylorismo (teoria riguardante il modello di organizzazione del lavoro presentata da Frederick Winslow Taylor nel lontano 1911).

Questa ormai sorpassata teoria valorizza quasi esclusivamente la quantità più che la qualità del lavoro svolto. Di conseguenza continua, purtroppo, ad essere forte l’opinione che la nascita di un figlio sia sempre a carico della donna e le impedisca una piena efficienza lavorativa. Quando nasce un figlio, in Italia, la lavoratrice diventa automaticamente meno affidabile, mentre il papà resta quello di prima e può eventualmente continuare la carriera intrapresa senza scosse.

Quando nascono dei figli di solito si cerca di privilegiare il ruolo lavorativo del padre, che solitamente ha lo stipendio più alto. La donna, semmai, cercherà di rimettersi in gioco quando i figli cresceranno, anche se spesso tale obiettivo diventa impossibile da realizzare nel mercato lavorativo italiano.

Senza una nuova e più moderna legislazione sociale e del lavoro, senza investimenti specifici e, soprattutto, senza un radicale cambio di mentalità, non sarà mai possibile garantire pari opportunità sociali e professionali per le donne.

L’auspicio è che l’8 marzo cessi definitivamente di avere quella connotazione che il consumismo moderno gli ha voluto imporre: che essa non sia più un festeggiamento, con il regalare mimosa o fiori alle donne e con cene fuori tra donne ma che l’intero mese di marzo diventi, piuttosto, un mese utilizzato per trarre consuntivi su ciò che si è fatto, in ambito della legislazione sociale, a favore di più ampie tutele e maggiori diritti a favore delle donne in ambiente lavorativo.

Diventi, soprattutto, marzo il mese per tracciare linee guida e progetti su quello che dovrà essere intrapreso, nei dodici mesi successivi, a tutela delle donne.

UNISIN Regionale Campania s’impegnerà nell’attuazione, nel più ampio contesto possibile, di tale programma.

Andrea Brancaleone