Banche Venete: ripartiamo da zero?

Forse anche no, visto il sacrificio richiesto ai contribuenti, che potrà arrivare fino a 17 miliardi di Euro (stando al decreto approvato). Potremmo invece dire che si riparte da sottozero.

Sicuramente si riparte da sottozero per quanto riguarda la reputazione e l’affidabilità del sistema bancario e si sa che in questi ambiti, per colpa di qualcuno, pagano tutti.

Ma con tali ingenti somme, quante iniziative di sviluppo o di sostegno all’occupazione si sarebbero potute promuovere? Invece bisogna intaccare le poche risorse a disposizione per tamponare l’ennesima voragine finanziaria.

L’ennesimo sacrificio imposto dal Governo alle casse dello Stato, quindi indirettamente a noi, come già era stato fatto per le banche romagnole e le banche toscane (soprattutto per una).

Insomma, questo è il sistema Italia: far pagare alla collettività le colpe (errori?) di pochi, ben definiti e identificabili soggetti.

Ma dobbiamo rassegnarci a tutto ciò? Certo che no.

Fatto salvo che accettiamo tali manovre straordinarie solo perché vanno a tutela dei lavoratori e dei risparmiatori, nostri interlocutori primari e soggetti deboli per definizione, cercheremo di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, in tutti i contesti politici, economici e di settore, sostenuti dai lavoratori e dall’opinione pubblica finalmente erudita ed informata sui fatti reali, per far in modo che dopo tali drammatiche esperienze, si attui un serio e rigoroso processo preventivo di valutazione delle competenze per le nomine apicali nel sistema bancario e nel sistema di controllo. Controllo che evidentemente dovrà essere riformato in termini più severi e tempestivi.

Infine, ma questa potrebbe sembrare un’utopia, vorremmo che chi ha sbagliato, sapendo di sbagliare, sia chiamato a pagare fino all’ultimo Euro e venga interdetto a futuri ruoli di responsabilità.

Già parlarne e scriverne, può rappresentare il primo passo per una presa di coscienza generale ed un consenso condiviso, propedeutici ad un vero cambiamento.

Roberto Benedetti