Confsal: libro bianco sul futuro dell’Europa

Lo scorso 25 marzo i 27 leader degli Stati membri dell’Unione europea si sono riuniti a Roma. La Commissione europea ha offerto il Libro bianco sul futuro dell’Europa come proprio contributo all’appuntamento. Va evidenziato, in occasione della celebrazione dei 60 anni dell’Unione Europea, che nel 1957 erano 6 gli Stati membri che firmarono i Trattati di Roma. Oggi, dopo l’uscita della Gran Bretagna, parliamo di un incontro a 27.
Il Libro bianco individua i fattori di cambiamento del prossimo decennio e presenta una serie di scenari per la possibile evoluzione dell’Europa da qui al 2025, aprendo un dibattito sul futuro dell’Unione.
Nel valutare lo scenario, si dovrà tenere conto che il peso mondiale dell’Europa tende a diminuire, sia in termini di popolazione (dal 25% della popolazione mondiale del 1900, si passerà a meno del 5% entro il 2060), che di potere economico (si calcola meno del 20% del PIL mondiale nel 2030 contro l’attuale 25%). Con il Libro bianco si cerca di orientare il dibattito sul futuro dell’Europa, offrendo una serie di spaccati del potenziale stato dell’Unione da qui al 2025 sulla base di cinque scenari ipotizzati. Ogni scenario presuppone, comunque, che i 27 Stati membri procedano insieme nel loro cammino come Unione.
Si ricordano gli scenari prospettati: Scenario 1: Avanti così – Scenario 2: solo il mercato unico – Scenario 3: Chi vuole di più fa di più – Scenario 4: Fare meno in modo più efficiente – Scenario 5: Fare molto di più insieme.
Nelle intenzioni, il Libro bianco dovrebbe avviare un dibattito aperto e di ampio respiro con i cittadini sull’evoluzione dell’Europa negli anni a venire. Sembra ci sia la consapevolezza che occorre dare ascolto a tutti. La Commissione europea, il Parlamento europeo e gli Stati membri interessati ospiteranno una serie di dibattiti sul futuro dell’Europa che avranno luogo nei parlamenti nazionali.
Il Libro bianco costituisce il contributo della Commissione europea al Vertice di Roma. L’anniversario della firma dei trattati di Roma è stata un’occasione per avviare la riflessione, ma anche l’inizio di un processo in cui l’UE lavorerà a 27, dopo la cosiddetta Brexit.
Per la Confsal è necessario porre al centro dell’Europa il “Pilastro Sociale”, prestando quindi particolare attenzione alle politiche giovanili e alla sicurezza sociale (Welfare), da riaffermare come strategia di investimento anche per la crescita economica e la lotta alla povertà. Parimenti, occorre ricercare politiche fiscali comuni per superare le forme di concorrenza all’interno della UE anche nell’ottica di attrarre capitali, così come è necessario interrompere la corsa al ribasso in tema di diritti e trattamenti economici in campo lavorativo ed aprire un ragionamento in tema di difesa e sicurezza europea e sull’opportunità di affermare, o meno, la cosiddetta Europa a più velocità.
Aleardo Pelacchi