Emilio Contrasto: il valore del ricordo e della memoria

27 gennaio, questa è la data scelta per ricordare una delle più tristi e dolorose pagine della storia dell’umanità: la Shoah.

Sono trascorsi ventuno anni da quando il nostro Paese, nel 2000 appunto, ha istituito il “Giorno della Memoria”, cinque anni prima della giornata proclamata a livello internazionale dall’ONU, con la risoluzione 60/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 1° novembre 2005.

La data è stata scelta in ricordo di quel 27 gennaio 1945 allorquando le truppe dell’Armata Rossa dell’Unione Sovietica, liberando gli Ebrei prigionieri nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau in Polonia, rivelarono al mondo intero uno degli orrori più grandi della Seconda Guerra Mondiale che ancora oggi segna in maniera indelebile la storia e la memoria del mondo occidentale.

Dell’importanza del ricordo e del valore della memoria di questo giorno parliamo con Emilio Contrasto, Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL.

 

Il ricordo è sempre molto importante ma nel caso di eventi tragici come quelli che hanno caratterizzato il secolo scorso diventa elemento essenziale per rafforzare la memoria collettiva non solo del nostro Paese ma dell’intera Umanità perché non si ripetano nuovamente.

La “memoria” assume un valore fondamentale per i popoli ed in particolare per i giovani e per quelli di noi che non hanno vissuto direttamente quella tragedia.

E’, infatti, attraverso il ricordo e la memoria – che si concretizzano in testimonianze scritte, visive e in quelle che gli ormai pochi sopravvissuti possono raccontare – che si aiuta la formazione e la crescita della coscienza dei giovani che potranno così essere a loro volta portatori di conoscenza e valori di tolleranza verso le generazioni future per non dimenticare mai le vittime dell’Olocausto.

Non solo: ricordo e memoria aiutano a rafforzare anche la coscienza e la visione di tutti noi di società più giusta.

È attraverso il ricordo, la memoria, la conoscenza che va evitato che tragedie come quelle vissute nel tempo e, nel caso di specie, nel corso del secondo conflitto mondiale si ripetano e trovino terreno fertile al loro sviluppo.

I giovani sono il futuro dell’umanità, i costruttori di un nuovo mondo che deve essere sempre più inclusivo, non deve discriminare, deve essere tollerante nei confronti dell’altro e del diverso da sé,del più fragile.

Un futuro che deve rendere la società un luogo dove ogni Essere Umano, ogni Persona, possa vivere e non dover provare il dolore dell’esclusione, del non riconoscimento della propria individualità e del proprio diritto ad esistere.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento di oggi ha infatti sottolineato “il Giorno della Memoria (…) non può e non deve esaurire la riflessione su quello che accadde, nella prima metà del secolo scorso, nel cuore del nostro Continente. La Shoah, per il suo carattere unico e terribile, trascende la dimensione storica del suo tempo e diventa monito perenne e lezione universale”.  Ed ancora “Per fare davvero i conti con la Shoah, allora, non dobbiamo più rivolgere lo sguardo soltanto al passato. Perché il virus della discriminazione, dell’odio, della sopraffazione, del razzismo non è confinato in una isolata dimensione storica ma attiene strettamente ai comportamenti dell’uomo. E debellarlo riguarda il destino stesso del genere umano”.

I valori del ricordo e soprattutto della memoria storica, sottolineo, sono quindi fondamentali.

Occorre “coltivarli” ogni giorno e non solo oggi e per uno specifico evento.

È un percorso virtuoso e necessario per garantire il miglior futuro di noi tutti, per non dimenticare mai gli accadimenti del passato e non ripetere gli stessi errori ed orrori…

Bianca Desideri