1° febbraio 1945: una data importante per le Italiane

76 anni fa le donne conquistavano il diritto di voto in Italia. Era il 30 gennaio del 1945 quando, a conclusione di una riunione del Consiglio dei Ministri, le Italiane finalmente ottenevano l’elettorato attivo nel nostro Paese. Attenzione, quello attivo, perché di quello passivo (la possibilità per le donne di essere votate), non c’era traccia. Il 1° febbraio 1945 fu emanato il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 che conferiva il diritto di voto alle italiane di almeno 21 anni.

L’11 febbraio 1945, l’UDI, Unione Donne Italiane, chiedeva di sancire l’eleggibilità delle donne di cui non previsto dal decreto Bonomi.

Ancora un lungo anno ed ecco che, con il decreto n. 74 del 10 marzo 1946, finalmente le Italiane, di almeno 25 anni, oltre a votare avrebbero potuto anche essere elette. C’è da evidenziare il  forte ritardo rispetto a quanto era già accaduto in molti Paesi del mondo, ma giusto in tempo per partecipare alle prime elezioni amministrative a partire dal 10 marzo 1946, alle prime elezioni politiche e al Referendum istituzionale monarchia-repubblica del 2 giugno 1946.

Fu proprio in quella data, che rese concreto il suffragio universale e l’esercizio dell’elettorato passivo per le donne, che per la prima volta in Parlamento furono elette  anche 21 Deputate su 556 componenti totali: 9 della Democrazia cristiana, 9 del Partito comunista, 2 del Partito socialista e 1 dell’Uomo qualunque. (b.d.)