Bnl Nuovo Piano Industriale: Preoccupazione dei sindacati per le pesanti ricadute sui lavoratori

Bnl vertenza piano ind.
Preoccupazione sindacale per il nuovo piano industriale

PER I SINDACATI SI RIPROPONE L’ENNESIMA RICETTA PER TAGLIARE IL COSTO DEL PERSONALE

Ieri, l’A.D. di BNL, Elena Goitini, ha presentato alle Segreterie Nazionali e alle delegazioni aziendali le linee programmatiche del Piano Industriale 2022-2025.

Il Piano, fortemente incentrato sul raggiungimento di importanti e ambiziosi risultati economici e finanziari, in un contesto macroeconomico non ancora consolidato, presenta una modifica sostanziale dei processi e dei modelli organizzativi, una forte spinta alla digitalizzazione, la trasformazione dell’attuale modello distributivo con la riduzione della rete fisica di 135 punti operativi a favore della creazione di strutture centralizzate integrate, distribuite per macro territori ed un nuovo modello operativo di back office e IT che prevede una partnership con aziende leader in cui trasferire attività, lavoratrici e lavoratori.

Un Piano industriale giudicato dal Sindacato preoccupante per quanto riguarda le pesanti ricadute sulle lavoratrici e sui lavoratori di BNL che dimostra come, ancora una volta, siano i dipendenti a pagare i prezzi più alti delle riorganizzazioni aziendali.

Come sindacato abbiamo espresso tutte le nostre valutazioni e perplessità rispetto ad alcune parti del Piano, partendo della centralità delle risorse umane a cui si devono i risultati finora conseguiti sul mercato da BNL – dichiarano i Segretari Nazionali di FABI, FIRST CISL, FISAC CGIL, UILCA e UNISIN – un Piano Industriale che si rispetti, oltre che a rispondere a logiche industriali, deve essere coniugato con principi di sostenibilità declinati anche nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, riconoscendone valore e centralità”.

Ci siamo dichiarati fortemente contrari ad ipotesi di esternalizzazioni di attività e lavoratrici e lavoratori, poiché causano precarietà, prospettive professionali ed occupazionali incerte per i dipendenti coinvolti. Garantiremo un attento presidio in ogni passaggio di procedura – continuano i Segretari nazionali – e manifestiamo fin da subito una forte preoccupazione per la scelta di chiudere un numero così grande di filiali, con pericolose conseguenze in termini di mobilità professionale e territoriali nonché di abbandono dei territori”.

Un giudizio quindi fortemente critico ad un Piano industriale dai razionali spiccatamente economici e che penalizza in maniera pesante le lavoratrici ed i lavoratori di BNL.
Per l’ennesima volta, si ripropone la solita ricetta che, con l’obiettivo di aumentare la redditività, ha come principale ingrediente il taglio del costo del personale.