Violenza ostetrica: necessaria maggiore tutela della salute della Donna

La violenza ostetrica viene definita in ambito giuridico per la prima nel 2007 in Venezuela con la “Ley organica sobre el derecho de las mujeres a una vida libre de violencia“, nel 2014 l’O.M.S. ha rilasciato una dichiarazione dal titolo “La prevenzione dell’abuso della mancanza di rispetto durante l’assistenza al parto presso strutture ospedaliere”.

Nell’ottobre 2019 la Relatrice Speciale sulla violenza contro le donne del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Dubravka Simonovìc, ha presentato all’Assemblea Generale il primo rapporto sulla violenza ostetrica. Il Consiglio di Europa, il 3 ottobre 2019, ha adottato la Risoluzione n. 2306 in cui viene affrontato il tema della violenza ostetrica e ginecologica  definendola una forma di violenza rimasta nascosta per molto tempo e sottolineando quanto essa sia tutt’ora frequentemente ignorata. A tale proposito ha invitato gli Stati membri a condurre campagne di sensibilizzazione e informazione sui diritti delle pazienti, raccomandando di assicurare un finanziamento adeguato alle strutture sanitarie in modo da garantire condizioni di lavoro dignitose per gli operatori sanitari un’accoglienza rispettosa e premurosa delle pazienti e delle donne in travaglio.

In Italia, ad oggi siamo, fermi ad una bozza di legge del 2016 che ancora non é stata discussa.

Da un’indagine DOXA in collaborazione con l’Osservatorio Violenza Ostetrica Italia effettuata su un campione di  5 milioni di donne utenti degli ospedali negli anni dal 2003 al 2017 sono stati raccolti i seguenti dati:

– il 99% delle Italiane partorisce in ospedale, di queste il 32% subisce il taglio cesareo, solo nel 15% del totale si ricorre a questa pratica per motivi di urgenza, nei restanti casi si tratta di un’operazione programmata concordata su indicazione del medico, il 3% lo fa come scelta personale.

– il 21% delle donne dichiara di aver subito violenza ostetrica durante il parto. Il 41%, ovvero 4 donne su 10, dichiarano di aver subito pratiche lesive della propria dignità o integrità psicofisica. Il 33% lamenta di aver ricevuto un’assistenza di scarsa qualità, il 6% delle donne che hanno avuto questo tipo di esperienza non ha voluto avere altri figli con la conseguenza di 20.000 nascite in meno ogni anno.

Simonica Mennitti

Coordinamento UNISIN Donne & Pari Opportunità

in collaborazione con Professione Bancario