Olimpiadi o Diritti Umani?

Beijing 2022 ospiterà i XXIV giochi olimpici invernali, viene naturale chiedersi se era proprio necessario scegliere la Cina.Vogliamo ricordare che nella nazione che ospiterà quest’edizione dei giochi non sono tutelati i diritti umani, nessuno può dirsi libero di esprimere le proprie opinioni o dissentire dal governo. Il preoccupante rapporto di Amnesty International 2020/2021 elenca una serie di violazioni sistematiche alla libertà d’espressione, alla libertà di religione e credo, ai diritti delle persone LGBTQ, ai diritti delle minoranze.

Questa è una piccolissima parte della Cina che ospiterà le olimpiadi invernali, certo, ma è la più triste e pericolosa. Un déjà-vu alla Berlino del ’36 dove però l’assenza dei mezzi di comunicazione garantivano una sorta di status di ignoranza agli Stati partecipanti. Oggi non è più così, si conoscono fin troppo bene le accuse mosse al capo di stato eppure si tende a voltare lo sguardo dall’altro lato, precisamente da quello in cui lo schermo proietterà la cerimonia di apertura dei giochi.

Nella Grecia arcaica, durante lo svolgimento delle Olimpiadi, si interrompevano le battaglie, ogni guerra cessava di essere combattuta, era la cosiddetta “tregua olimpica” che assicurava un periodo di pace a chiunque partecipasse ai giochi nazionali. Oggi quella stessa manifestazione, così vituperata, viene giocata nel Paese in cui si ha ragione di credere che i diritti umani siano sistematicamente calpestati e violati.

Le principali Organizzazioni sui Diritti Umani denunciano da anni le violenze del governo, eppure il 4 febbraio si applaudirà l’apertura dei giochi olimpici in quel Paese che ha visto sparire nel nulla, per citarne una, la tennista Peng Shuai, colpevole di aver accusato il vice primo ministro di essere stata aggredita sessualmente.

Fingere che tutto questo non ci riguardi, chinare il capo credendo che si possa distinguere la politica dallo sport, ovvero la vita delle persone dalle Olimpiadi, come ha dichiarato il Presidente del Coni, è sbagliato e, sebbene siamo dall’altra parte del mondo a occuparci di tutt’altro, i diritti umani di un popolo o di una sola persona restano fondamentali.

Milena Di Fina

Coordinamento UNISIN Donne & Pari Opportunità