La manifestazione di UNISIN contro la privatizzazione della finanziaria della Regione Toscana: FIDI Toscana

Il 5 aprile come UNISIN abbiamo manifestato a difesa degli oltre 50 Lavoratori della FIDI TOSCANA, società storica che da molti anni opera sul territorio della Regione.

Fidi Toscana è la prima finanziaria regionale Italiana istituita all’inizio degli anni ’70.

Fidi Toscana è una società a controllo pubblico, fatto questo confermato anche recentemente con il piano straordinario di razionalizzazione delle partecipate varato dalla Regione nel 2017.

Il piano industriale della Fidi, consegnato anche alla Banca d‘Italia a fine 2020, prevede la continuità aziendale attraverso l’acquisizione in house da parte della Regione. Tale scelta la si deve al fatto che da sempre questa società è caratterizzata da specifiche peculiarità che la rendono quasi unica del settore, ossia:

  • essere un intermediario finanziario vigilato con grande esperienza nel supportare le PMI toscane anche nel ruolo di gestore di strumenti agevolati regionali.

Da sempre Fidi Toscana ha avuto un ruolo importante per la collettività. Essere il braccio finanziario dell’ente territoriale grazie al quale l’amministrazione regionale può contare su uno strumento potente di intervento nell’economia del territorio, da coordinare con le altre partecipate della Regione.

Lo stesso presidente Giani, durante la campagna elettorale che si è svolta recentemente, ha confermato voler puntare sul ruolo della Fidi Toscana quale strumento finanziario a disposizione dell’ente.

Parole al vento!! Purtroppo.

Nonostante l’impegno preso e dopo un appalto, assai lucroso (si parla di oltre 200.000 euro), affidato ad una nota società di consulenza, la Regione ha deciso di abbandonare l’ipotesi di portare in house la Fidi e di venderla a privati, senza alcun piano strategico che possa dare prospettive certe a quanti oggi vi lavorano. Si parla di oltre 50 Lavoratrici e Lavoratori!

Questo ripensamento, questo incredibile e inspiegabile ripensamento, assume il sapore di una vera e propria privatizzazione. Questa inversione a U rispetto ai piani iniziali avviene in un momento nel quale l’economia regionale ha più necessità di supporto. Supporto che rischia di venir meno.

Tutto ciò avviene senza tener conto  delle potenzialità della Fidi Toscana e a danno, secondo noi, del tessuto economico e produttivo della Toscana.

Come OO.SS. non condividiamo tale scelta che, oltre a sconfessare gli impegni presi, è:

  • in controtendenza rispetto a quello che è avvenuto e sta avvenendo in altre importanti regioni del nostro Paese;
  • fa venir meno uno strumento della Regione grazie al quale negli anni sono state supportate le attività economiche e produttive.

Tale scelta finisce per mettere a rischio le Lavoratrici e i Lavoratori coinvolti e rischia di far venir meno le loro professionalità.

Noi non ci stiamo! Riteniamo che questo sia un grande errore!

Riteniamo che le professionalità dei Lavoratori, soprattutto nei prossimi anni, saranno importanti, utili se non addirittura indispensabili, per ciò che ci attende. Infatti a breve arriveranno gli ingenti finanziamenti messi a disposizione attraverso il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) adottato recentemente dalle Autorità europee.

Occorre tutelare il valore e la funzione storica di FIDI Toscana (e quindi dei suoi Lavoratori) grazie alla quale, negli ultimi anni, è stata garantita la più grande operazione, che si sia mai visto, di sostegno alla liquidità e agli investimenti a favore delle PMI toscane.

Per dare alcuni numeri e capire di cosa si sta parlando, basti pensare che con le sole misure di emergenza economica finanziaria con prestiti subordinati, sono stati generati (attraverso leva) oltre 1,4 miliardi di finanziamento alle attività produttive locali. Risorse che oggi e nel futuro non possono venir meno.

Per queste ragioni diciamo:

  • No alla privatizzazione.
  • No alla svendita della Fidi con il rischio di un vero e proprio spezzatino della società che non potrà che comportare gravi danni ai Lavoratori.
  • Sì ad una collocazione di Fidi (e dei suoi Lavoratori) tra le partecipate della Regione a supporto della collettività.

La Fidi Toscana è sempre stata e vogliamo che rimanga un fiore all’occhiello della Regione e un importante punto di riferimento dell’economia toscana.

Massimiliano Lanzini

Segretario Nazionale UNISIN