La libertà di stampa come diritto fondamentale

Dal 1993 il 3 maggio è dedicato alle celebrazioni della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa che è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a seguito della Raccomandazione adottata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, istituita a Parigi 4 novembre 1946),  nel 1991, dopo l’appello internazionale rivolto dai giornalisti africani e la Dichiarazione di Windhoek sul pluralismo e l’indipendenza dell’informazione.

In molte parti del mondo e non solo nei Paesi non democratici, la libertà di stampa, purtroppo, è a rischio e i giornalisti sono in pericolo di vita o vengono uccisi mentre svolgono la loro professione.

Libertà di espressione e sicurezza dei giornalisti sono fondamentali affinché le idee e l’informazione corretta e non falsata da fake news possano circolare.

La giornata di oggi serve a ricordare ai governi del nostro pianeta il dovere di sostenere e far rispettare la libertà di parola. E’ l’Uruguay quest’anno fino al 5 maggio ad ospitare la Conferenza Mondiale organizzata dall’UNESCO con il tema “Journalism under Digital Siege”. Un focus importante nel corso della conferenza è dedicato all’impatto dell’era digitale sulla libertà di espressione, sulla sicurezza dei giornalisti, sull’accesso all’informazione e sulla privacy.

Anche nel nostro Paese l’informazione “non gode di buona salute”, come ha evidenziato ieri nel suo intervento a Trento il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Carlo Bartoli, “almeno fino a quando il Parlamento non cancellerà il carcere per i giornalisti, non garantirà pienamente il segreto professionale e fino a che non porrà un freno alle querele bavaglio”.

Bianca Desideri

Direttore responsabile Professione Bancario