Convegno Confsal “Missione Mediterraneo”: Emilio Contrasto “Da desertificazione bancaria rischio economico e sociale”

Emilio Contrasto - Segretario Generale Unisin

“Da desertificazione bancaria rischio economico e sociale Situazione grave al Sud. In Calabria il 70% dei Comuni è senza sportelli. La politica verifichi questi processi”

“In dieci anni sono stati chiusi in Italia oltre 10 mila sportelli bancari. Dal 2012 al 2021 siamo passati da 32.881a 21.650. Gli addetti finanziari sono passati da 315 mila a 269 mila (dati Banca d’Italia). La situazione è grave e la politica ha la responsabilità di verificare questi processi. La desertificazione bancaria contribuisce a determinare, infatti, una desertificazione economica, che a sua volta portala desertificazione sociale”. È quanto dichiara il Segretario Generale UNISIN/CONFSAL Emilio Contrasto intervenendo al convegno “Missione Mediterraneo” organizzato oggi da CONFSAL a Lamezia Terme. L’appuntamento, aperto con i saluti istituzionali, tra gli altri, del ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto e chiuso dalle conclusioni del Segretario Generale Confederale CONFSAL Raffaele Margiotta, ha portato al centro dell’attenzione le opportunità di sviluppo derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, le tante potenzialità che hanno le regioni del Mezzogiorno e le motivazioni che ancora provocano un divario rispetto alle regioni del Nord.

“È necessaria una corretta distribuzione dei fondi – ha sottolineato Contrasto – bisogna supportare con gli adeguati strumenti finanziari la nostra economia affinché siano raggiunti gli obiettivi. C’è, però, un problema strategico di cui dobbiamo tener conto e che va affrontato”. Il riferimento è al fenomeno della cosiddetta desertificazione bancaria. “Si tratta di un problema di una gravità estrema, a livello nazionale e ancor di più nel Mezzogiorno – ha insistito il Segretario generale Contrasto – perché dei 21650 sportelli certificati in Italia al dicembre 2021il 40% è al Nord tra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, mentre la Calabria è la Regione che ha meno presenza di intermediari finanziari e il 70% di Comuni senza uno sportello bancario”.

È importante, per Contrasto, ragionare su questi dati perché l’Italia è caratterizzata dalla presenza soprattutto di piccole e medie imprese, con numero limitato di addetti e spesso a conduzione famigliare. “Il processo di consulenza, il supporto che l’intermediario finanziario dà per una corretta allocazione delle risorse diventa in questi casi essenziale. Perché se non c’è collaborazione diretta tra imprese, famiglie e intermediari c’è un gap strutturale rispetto alla possibilità di utilizzare corretti strumenti e anche alla possibilità di attingere ai vari finanziamenti”. Spiega Contrasto: “Durante il periodo del Covid abbiamo visto come lo Stato sia intervenuto con misure economiche che, nella maggior parte dei casi sono state veicolate attraverso intermediari finanziari, Banche in primis. In assenza di intermediari e di centri decisionali sul territorio in grado di supportare attivamente e velocemente imprese e famiglie viene quindi meno la possibilità di far arrivare ai destinatari questi fondi e, più in generale, le risorse finanziarie indispensabili per finanziare un corretto e corrente sviluppo. E sappiamo inoltre, come ci dicono i drammatici dati sull’usura nel Sud e in particolare in Calabria, che in assenza di intermediari finanziari legittimi subentrano nella maggior parte dei casi soggetti che operano al di fuori della legge. La politica ha la responsabilità di verificare questi processi” ha concluso Contrasto.