Dal 20 maggio si apre ogni anno una settimana sino al 25 maggio, dedicata a temi che invitano il mondo a mobilitarsi, a interrogarsi e continuare a interrogarsi!… non solo parole… pensieri… ma azioni…
Oggi 20 maggio ricorre la giornata mondiale delle api e il 22 maggio la giornata mondiale della biodiversità… cosa possiamo fare…
Il 20 dicembre 2017, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò una risoluzione con la quale dichiarò il 20 maggio di ogni anno quale giornata mondiale delle api, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli impollinatori, sul loro contributo allo sviluppo sostenibile e sulle minacce che affrontano.
Corrisponde alla nascita di Anton Jansa (1734) sloveno, pioniere delle tecniche di apicoltura moderna e pittore.
La risoluzione tenne in considerazione in particolare un rapporto che portò alla ribalta mondiale il declino al quale stanno andando incontro le api e gli impollinatori. Il rapporto ha stimato che un numero crescente di specie di impollinatori in tutto il mondo è sull’orlo dell’estinzione a causa di diversi tipi di pressione, molti dei quali prodotte dall’uomo. Le cause sono molteplici e concatenate e sono le stesse che stanno portando al declino della biodiversità: distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento (in particolare da pesticidi), cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni.
Il 22 maggio si commemora l’adozione del testo della Convenzione per la diversità biologica avvenuta il 22 maggio 1992.
Due giornate commemorative legate fra loro.
Lo scopo delle risoluzioni è riportare all’attenzione di noi cittadini, dei media e dei decisori politici l’importanza delle api e in generale di tutti gli impollinatori, api, vespe, farfalle, coccinelle, ragni, rettili, uccelli, finanche mammiferi, per la sicurezza alimentare, la sussistenza di centinaia di milioni di persone e per il funzionamento degli ecosistemi.
Tra gli impollinatori, le specie del genere Apis sono le più numerose: oltre 20.000 in tutto il mondo, gran parte delle quali selvatiche. La più popolare è l’ape domestica, nome scientifico Apis mellifera, conosciuta nel mondo come ape italica. Il valore di questa specie, originaria dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, nelle stesse aree che hanno visto sorgere le civiltà antiche, è legato oltre che al servizio d’impollinazione anche alla produzione di miele, cera, propoli e pappa reale.
In tutta l’Unione Europea ci sono almeno 600.000 apicoltori, che gestiscono 17 milioni di alveari e producono circa 250.000 tonnellate di miele l’anno. In Italia, gli apicoltori censiti in Italia al 2020 erano 65.000, in costante aumento. In aumento è anche il numero degli alveari (1.950.000 unità nel 2020), con una produzione di miele stimata in circa 25.000 tonnellate.
Negli ultimi anni gli apicoltori devono fronteggiare un grave fenomeno: la riduzione del numero delle colonie di api e il declino delle loro popolazioni. Il fenomeno, conosciuto come spopolamento degli alveari o moria delle api, è stato segnalato dagli apicoltori sin dal 2003.
Nel 2019, le regioni che hanno fatto osservare un maggior numero di casi di morie di api con presenza di principi attivi rilevati durante le indagini sono state nell’ordine: Veneto con 19 casi, Trentino-Alto Adige con 14, Friuli-Venezia Giulia con 11, Piemonte con 5, Valle d’Aosta con 3, Calabria e Campania con 2 Circa il 70% delle 115 principali colture agrarie mondiali beneficia dell’impollinazione animale. In Europa la produzione di circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende dall’attività degli insetti impollinatori. La produzione agricola mondiale direttamente associata all’impollinazione animale rappresenta un valore economico stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari. Secondo il Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia la valutazione economica del servizio di impollinazione delle aree agricole italiane è pari a circa 3 miliardi di euro l’anno.
La seconda il 22 maggio proporrà il tema “biodiversità tra vita e cultura” ….
Daniela Foschetti
Coordinamento UNISIN Donne & Pari Opportunità