Nella vertenza del Banco BPM il coordinamento Unisin del Gruppo Banco Bpm interviene con alcune precisazioni. Di seguito riportiamo il testo del comunicato:
Non avremmo voluto entrare in sterili diatribe tra organizzazioni sindacali ma quanto scritto da FIRST, FISAC e UILCA in merito a ciò che è avvenuto nel corso dell’ultimo incontro con l’azienda ci impone almeno alcune precisazioni:
– la data proposta per una riunione in ristretta era già stata individuata concordemente da tutte le OO.SS. anche tenendo conto dell’impossibilità nelle settimane precedenti per impedimenti incrociati principalmente delle suddette FIRST, FISAC e UILCA.
– l’azienda aveva comunque preannunciato che nell’incontro di giovedì 27 giugno, sottolineiamo già programmato, il Responsabile Risorse Umane avrebbe fatto delle comunicazioni all’intera delegazione unitaria ed UNISIN, che non si è mai sottratta al dialogo ed al confronto, ha inteso partecipare proprio per ascoltare, nell’interesse dei lavoratori e come anche correttezza impone, quanto sarebbe stato riferito da parte aziendale.
La giornata, come avrete letto nel nostro comunicato precedente, aveva tra gli argomenti all’ordine del giorno la cessione di ramo d’azienda del settore monetica, con la ricerca di importanti tutele per i lavoratori coinvolti e importanti chiarimenti sulle dinamiche fiscali per il prossimo premio aziendale 2024.
UNISIN e la FABI, peraltro, avevano intrapreso insieme a tutte le OO.SS. un confronto con l’azienda sin dal mese di marzo sulla possibilità di aprire un piano di uscite volontarie tramite il Fondo di Solidarietà di settore, unitamente a un piano di prepensionamenti incentivati condividendo un percorso unitario, pur nella dialettica interna alle OO.SS., puntualmente dimostrato dai comunicati sindacali diffusi ai Colleghi in questi mesi.
È quindi di palese evidenza che i motivi che hanno portato alla rottura del tavolo, addotti da FIRST, FISAC e UILCA, sono del tutto pretestuosi e che la situazione che si è attualmente creata, non per colpa della nostra Organizzazione Sindacale e della FABI, è potenzialmente dannosa e rende assai più difficile portare avanti un confronto costruttivo volto a ricercare accordi soddisfacenti nell’interesse dei lavoratori tutti.
Nonostante l’attuale situazione, che ha visto anche la banca prendere atto di quanto avvenuto, non tralasceremo ogni possibilità di trovare soluzioni che vadano incontro alle legittime aspettative di tutti i Colleghi, sia per garantire a chi rimane eque condizioni di lavoro, il giusto ricambio generazionale e adeguati percorsi di crescita, sia per permettere a chi lo desidera di accedere a forme di esodo, anticipato o incentivato, nell’alveo delle regole e delle garanzie che gli accordi collettivi possono riconoscere.
Continueremo pertanto a ricercare nel confronto fra le parti l’interesse legittimo e la migliore tutela per tutti i lavoratori.