In data 11 giugno CONFSAL ha partecipato, insieme ad esponenti di Associazioni Sindacali rappresentative sia dei lavoratori che datoriali, ad un incontro organizzato dagli On. Roccella – Ministro per le pari opportunità e la famiglia – e On. Calderone – Ministro del lavoro e delle politiche sociali – Per la CONFSAL ha partecipato all’incontro la nostra Daniela Foschetti. La riunione aveva lo scopo di “esaminare le questioni più rilevanti sottese alle politiche per la promozione della parità di genere e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro”, prendendo in considerazione quanto emerso nell’ambito dell’Osservatorio nazionale e in vista della preparazione della prossima sessione di bilancio”. Il confronto è stato estremamente interessante ed utile. Il grande numero di soggetti coinvolti ha consentito di sviluppare un dibattito proficuo e sicuramente utile per intervenire in modo importante sul tema in discussione. Ai partecipanti è stato anche richiesto di integrare le osservazioni fatte con un documento più esplicito e completo, da presentare nei giorni successivi all’incontro stesso. Ricordiamo anche che CONFSAL e UNISIN sono da sempre particolarmente interessate ed attive sugli argomenti oggetto del meeting, anche attraverso importanti iniziative e convegni realizzati anche con il coinvolgimento di esperti ed esponenti del mondo accademico, delle istituzioni e, naturalmente, del mondo del lavoro e del sociale. A seguire, il documento presentato da CONFSAL a completamento della relazione di Daniela Foschetti.
Coordinamento donne & pari opportunità UNISIN/CONFSAL
Politiche per la promozione della parità di genere e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro Incontro del 11 Giugno 2024
OSSERVAZIONI CONFSAL
CONFSAL ringrazia per l’interessante incontro con le Ministre Roccella e Calderone dell’11 giugno 2024, in particolare, per la disponibilità, le informazioni fornite e per la scelta di aver coinvolto un rilevante numero di rappresentanti del mondo sindacale e datoriale, che ha permesso di approfondire le tematiche proposte in una disamina più ampia possibile. Si è trattato di un importante momento di riflessione su temi sui quali da sempre CONFSAL è in prima fila, sia a livello di contrattazioni collettive nazionali, sia nel quotidiano operare a tutela dei diritti di tutte le lavoratrici. CONFSAL da sempre è attenta alle tematiche e a tutti gli interventi di promozione dei diritti e delle libertà fondamentali, in particolare, per quanto riguarda il principio della parità di genere in tutte le sue forme, affiancandolo ad altre attività e alle misure volte a contrastare la violenza contro le donne in ogni ambito e soprattutto, nel mondo del lavoro. Prendiamo atto delle strategie trasversali adottate a livello governativo per la parità di genere nel piano di ripresa e di resilienza, che riguardano: gli interventi diretti a sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile; gli interventi indiretti o abilitanti rivolti in particolare al potenziamento dei servizi educativi per i bambini e alcuni servizi sociali; gli interventi finanziari o programmati che si prefiggono l’obiettivo diretto o indiretto di ridurre le asimmetrie che ostacolano la parità di genere a partire dall’età scolastica fino alla vita professionale e privata. Abbiamo trovato interessanti le informazioni date da entrambe le Ministre che riguardano tutte le attività messe in campo previste dal piano di governance delle strategie 2021/2026 e apprezzato la convocazione in previsione della messa in campo del bilancio per il 2024.
CONFSAL garantisce la più ampia disponibilità per individuare tutte quelle che possono essere le buone pratiche da mettere in atto.
A tale proposito, si segnala, a titolo esemplificativo, che nel 2023, UNISIN, Federazione Lavoratori e Pensionati del settore del credito e riscossione, aderente alla Confsal, organizzò a Roma il Convegno “Il futuro possibile – Lavoro, parità, innovazione, sostenibilità, contro ogni violenza e discriminazione” per dibattere sui temi essenziali che interessano il mondo del lavoro attuale e quello che potrebbe diventare in futuro in un’ottica di non discriminazione.
L’intento era di proporre ipotesi per supportare lavoratrici, lavoratori e aziende, al fine di un cambiamento necessario contro ogni anomalia nel lavoro: dalle differenze di genere nei percorsi professionali al mobbing, favorire l’innovazione imprenditoriale, digitalizzazione e riorganizzazione nel rispetto dei diritti della persona e della famiglia, stimolare la crescita culturale, la correttezza dei comportamenti tra le persone sui luoghi di lavoro, combattere la violenza per costruire la parità. Possiamo affermare che nel 2023, le riflessioni emerse erano allineate con quanto evidenziato da più interventi durante l’incontro dell’11 giugno 2024. In merito alla “consapevolezza delle donne sulla conoscenza dei diritti specifici”, nel Convegno 2023 è emerso che il 46% delle donne non conosce normative e tutele a proprio favore. Una particolare riflessione riguarda la percezione di un rischio legato alla violenza di genere o all’aver subito una violenza di genere nel mondo del lavoro: emerge dalle dichiarazioni delle donne che non si percepiscono preventivamente come a rischio violenza, segnali e comportamenti che, se identificati, sarebbero utili a fermare l’evento prima che diventi drammatico. Il nostro suggerimento è investire in attività che sviluppino ulteriormente la consapevolezza delle donne.
Per quanto concerne la discriminazione, il percepito che viene rassegnato è che la discriminazione sta “nell’essere donna”, ancora oggi vissuta, o meglio subita, come preclusione a maggiori opportunità, in particolare, dopo un evento quale maternità o assenze di lunga durata: le donne sono “scomode” perché si concedono la maternità. Altro dato emerso è la diversità salariale, anche in aziende dove è prevista la parità di stipendio iniziale. Incide sovente il mancato riconoscimento della qualità del lavoro svolto, che impedisce promozioni e coperture di posti in particolare di alto livello. Per quanto riguarda, gli strumenti che possano aiutare a conciliare le esigenze personali o familiari con il lavoro come emerso le ipotesi che suggeriamo:
– smart working, con una normativa il più tutelante possibile,
possibilità di maggiore flessibilità di orario,
part-time,
banca del tempo,
ampliamento dei servizi, che come evidenziato in molti interventi nell’incontro, dovrebbero essere il più possibile adeguati alle reali necessità di gestione nell’ambito familiare. Suggeriamo quindi per i servizi legati ad asili e scuole di ipotizzare attività complementari che coprano gli orari previsti normalmente per le attività dei genitori, senza pesante aggravio di costi per le famiglie, ma studiando una formulazione di orari spalmata su un più ampio lasso di tempo, sia degli insegnanti che del personale utilizzato a supporto.
Nell’incontro dell’11 giugno 2024, CONFSAL ha focalizzato l’attenzione sulla desertificazione sociale e sulle ricadute occupazionali – in particolare – nel mondo femminile.
La desertificazione sociale è, purtroppo, un fenomeno che sta diventando sempre più grave in Italia, soprattutto nel Mezzogiorno, dove le condizioni sociali, economiche, strutturali e infrastrutturali sono già particolarmente complesse, come pure in altre zone d’Italia, anche se meno pesantemente. La desertificazione sociale in questi territori può essere in parte ricollegabile anche al fenomeno della desertificazione bancaria. Le Banche, in moltissime circostanze, svolgono l’essenziale funzione di motore di trasmissione su territori, famiglie e soprattutto imprese e dei vari strumenti, tempo per tempo, posti in essere dalle istituzioni locali, nazionali e comunitarie a sostegno di imprese e famiglie. L’Italia è un Paese con la presenza di imprese medie e piccole, a caratterizzazione poco più che familiare. In tali realtà, la consulenza finanziaria non può in molti casi essere gestita all’interno delle aziende. Diventa strategico poter contare sulla propria banca, fisicamente presente nel luogo dove si svolge l’attività di impresa, per la migliore qualificazione e quantificazione delle fonti di investimento. Il tutto si ripercuote sulla possibilità di lavoro e rende obbligatoria la scelta del pendolarismo o ancora più grave, della migrazione; particolarmente penalizzante per le donne, che, spesso, sono costrette ad accettare lavori meno edificanti o meno retribuiti, pur di non allontanarsi troppo dalla propria residenza con un considerevole impatto sulla qualità della vita (vita-lavoro). Va da sé che l’assenza o la scarsissima presenza sui territori di sportelli bancari e la minore attenzione alle esigenze del tessuto sociale, economico e produttivo delle varie realtà del nostro Paese e del Sud in particolare, che sconta un forte gap in tutti i settori, porta inevitabilmente con sé un incremento del fenomeno dell’usura. Bankitalia ha lanciato l’allarme parlando del rischio usura per 165 mila imprese del Sud. In assenza di supporto ed assistenza da parte degli intermediari autorizzati, l’alternativa, infatti, spesso, diventa quella di ricorrere a mezzi non leciti ad esempio l’usura. Concordiamo quindi sulla necessità di coordinamento, valutazioni ed interventi trasversali fra i diversi Ministeri, ciascuno per le proprie competenze;
Ad esempio il Ministero dell’Economia e delle Finanze, proprio sul fenomeno dell’usura con un suo comunicato del 29.11.2022 sulla prevenzione, ha evidenziato che dallo stesso MEF sono stati resi disponibili oltre 33 milioni di euro in garanzie statali per rafforzare lo strumento a sostegno di imprenditori e famiglie in difficoltà. La richiesta di CONFSAL è di intervenire con urgenza per porre un freno a questa escalation che ha a nostro parere conseguenze negative sullo sviluppo di un tessuto imprenditoriale “sano” e quindi: assunzioni in loco, conseguente sviluppo economico, sociale, culturale e demografico. Per meglio inquadrare il legame tra desertificazione bancaria, desertificazione economica, e quindi, desertificazione sociale, alcuni dati possono essere utili:
Numero degli sportelli per gruppo dimensionale di banche (dati al 31 dicembre 2023 fonte Banca Italia: Banche e Istituzioni finanziarie articol territoriale del 29 marzo 2024)- le banche italiane e le filiali in Italia di banche estere alla fine del del 2023 disponevano di 20.161 sportelli rispetto ai 21.650 del 2021, la maggior parte appartenenti a gruppi di grosse dimensioni. Nel 2021 ai maggiori Gruppi appartenevano il 49 per cento delle filiali.
Nel periodo che va dal 31.12.2012 al 31.12.2024 si è passati da 32.881 sportelli del 2012 a 20.161 sportelli del 2023 (-12.720); da 315.238 dipendenti del settore nel 2012 a 261.425 nel 2023 con una perdita di 58.813 Risorse. Per quanto riguarda il Sud nel 2012 erano presenti 4.548 sportelli ridottisi nel 2022 a 3.051 (-1.497) per scendere ancora nel 2023 a 2.939 (-1.609) e per quanto concerne il dato occupazionale si è passati dai 36.992 dipendenti del 2012 ai 26.102 del 2022 (-10.890) per scendere ulteriormente poi a 25.374 nel 2023.
Nella speranza di aver dato un contributo che possa essere utile alle valutazioni che porteranno alle migliori scelte, Confsal conferma la propria disponibilità qualora venissero organizzati ulteriori incontri e ringrazia per l’opportunità offerta.
Roma, 13 Giugno 2024