“L’assenza o la minore presenza sui territori e nei Comuni italiani di centri decisionali e operativi delle Banche rappresenta un grave problema. Si tratta di una tendenza diffusa in tutta Italia e che sta colpendo duramente soprattutto le Regioni del Mezzogiorno, dove le condizioni sociali, economiche, strutturali e infrastrutturali sono già particolarmente complesse. Siamo assolutamente consapevoli della necessità, da parte delle Banche, di adottare modelli organizzativi più efficienti e moderni, ma bisogna trovare e applicare dei sistemi che garantiscano il mantenimento dei servizi offerti dalle filiali fisiche. Il semplice ricorso alle piattaforme informatiche non può essere una valida alternativa, per questioni legate al digital divide e non solo. La banca deve essere comunque presente sul territorio, con strutture specializzate, modelli e strumenti che offrano un’alternativa effettiva e fruibile da tutti alle reti fisiche. Solo così la banca può continuare a svolgere il suo fondamentale ruolo per imprese e famiglie”. Il Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL Emilio Contrasto commenta così la nota con cui l’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti montani (UNCEM) interviene sul problema della desertifiazione bancaria.
Sottolinea Contrasto che in questa situazione è più che fondato il rischio di un allontanamento dal circuito legale della finanza e dell’economia da parte di molti soggetti, e non a caso la Banca d’Italia già nei mesi scorsi aveva lanciato l’allarme paventando il coinvolgimento in rapporti di usura per 165 mila imprese del Sud: “L’assenza o la scarsissima presenza di centri decisionali, di valide alternative alla forte riduzione della rete fisica delle banche e la minore attenzione alle esigenze del tessuto sociale, economico e produttivo delle varie realtà del nostro Paese e del Sud in particolare, che sconta un forte gap in tutti i settori, porta inevitabilmente con sé un incremento del fenomeno dell’usura. In assenza di supporto e assistenza da parte degli intermediari autorizzati, l’alternativa, infatti, spesso diventa quella di ricorrere a mezzi non leciti”.
Conclude il Segretario Generale UNISIN/CONFSAL: “Le Banche svolgono l’essenziale funzione di motore di trasmissione a beneficio di interi territori, imprese e famiglie. Non dimentichiamo poi che l’Italia è un Paese ad alta presenza di imprese medie e piccole, spesso a caratterizzazione poco più che familiare. E il più delle volte la consulenza finanziaria, in tali realtà, non può essere gestita all’interno delle aziende. Poter quindi contare sulla propria banca, fisicamente presente nel luogo dove si svolge l’attività di impresa, diventa strategico. In assenza di impese e di lavoro, i giovani abbandonano i territori e provano a ‘cercar fortuna’ in aree o Paesi con maggiore densità produttiva. Quindi, alla desertificazione bancaria, semplicemente segue la desertificazione economica, che a sua volta determina un calo demografico e una desertificazione sociale. E questo è un grave problema, che esige un’azione concreta e mirata da parte della politica, sia a livello locale che a livello nazionale”.
Roma, 17 agosto 2024