“Ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose”
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, art. 31
Lo stato di salute mentale viene definito dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel suo piano di azione per la salute mentale come la “condizione di benessere in cui l’individuo realizza il proprio potenziale, è in grado di gestire lo stress quotidiano, svolge un lavoro produttivo e appagante e fornisce il proprio contributo alla comunità di appartenenza”. Le lavoratrici e i lavoratori “che godono di un buono stato di salute mentale forniscono prestazioni migliori in ambito professionale”.
Proprio in occasione della giornata della salute mentale desideriamo ancora una volta focalizzare l’attenzione sullo stress lavoro correlato in banca e sugli alti rischi che ne conseguono per le lavoratrici e i lavoratori.
Non è una novità che una consistente percentuale di bancari soffra di disturbi e patologie causati dall’ansia, con punte più elevate fra le donne, in prima linea nella complessa conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Le cause, purtroppo ben note, sono da ricondurre alle forti pressioni commerciali, ai timori di fallire gli “inarrivabili” budget, all’aumento dei carichi di lavoro, alla contrazione dei livelli occupazionali, ai piani industriali sempre più ambiziosi.
Un “insieme”, quello delle “pressioni” commerciali, spesso insostenibile, che le colleghe e i colleghi affrontano quotidianamente con ricadute negative sulla qualità della vita e sulla loro salute.
Come UNISIN/CONFSAL siamo sempre attenti a questo tema e lavoriamo a sostegno e tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Antonella Silipo
Coordinamento UNISIN Donne & Pari Opportunità