
Sono trascorsi 100 anni dalla prima edizione della Giornata Mondiale del Risparmio. Quest’anno il titolo evidenzia, in tutta la sua forza, “1924 – 2024. Cento anni di cultura”, per sottolineare un percorso che ha portato, con impegno e abnegazione, questa iniziativa a contribuire in modo importante a fare “cultura” finanziaria, ma più in generale “Cultura”, nel nostro Paese.
La manifestazione è organizzata, come ogni anno, dall’ACRI (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio SpA) ed è legata al nome dell’economista Maffeo Pantaleoni, ispiratore della sua proclamazione grazie a un discorso tenuto a Milano nel 1924 durante il Congresso Internazionale del Risparmio organizzato dalla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde.
Dal 1924 ogni 31 ottobre si celebra questa ricorrenza.
Quest’anno le celebrazioni si sono tenute alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l’intervento quali relatori del Presidente di ACRI, Giovanni Azzone; del Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli; del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta; del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.
Il Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL, Emilio Contrasto, ha particolarmente apprezzato quanto sottolineato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso ed ha condiviso molti aspetti di tutti gli articolati interventi dei prestigiosi relatori dai quali sono emersi numerosi spunti di riflessione e approfondimento.
Prima di passare la parola al Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL riprendiamo alcuni passi degli interventi di questa storica giornata.
Il Presidente Mattarella ha evidenziato fra l’altro che “Quello che appare evidente è la natura stessa di bene individuale e collettivo allo stesso tempo rappresentato dal risparmio, risorsa per il futuro, questa è la seconda caratteristica che gli è propria. L’inserimento in Costituzione del tema risparmio è esso stesso valore per il futuro delle famiglie e del Paese” e ancora “Incoraggiare il risparmio, per rifarci alla previsione costituzionale, significa incentivarlo come fonte importante del processo economico”.
Il Presidente di ACRI, Giovanni Azzone, ha sottolineato che negli ultimi 10 anni “Il risparmio degli Italiani ha continuato a crescere, arrivando oggi a superare 5mila miliardi, attestando l’Italia ai primi posti tra i Paesi della Ue per propensione al risparmio, pur se con una distribuzione non omogenea sul territorio e tra classi di età”. Ha evidenziato anche due punti rilevanti: “Si tratta di un dato importante, che però non deve portare a dimenticare alcuni punti meritevoli di attenzione. Innanzitutto, dobbiamo continuare a lavorare sul fronte dell’educazione finanziaria delle giovani generazioni. Il dato sull’alfabetizzazione finanziaria degli Italiani, seppur in crescita negli ultimi anni, ci pone ancora al di sotto della media dei Paesi Ocse”, e ancora “La direzione però è corretta: penso a titolo di esempio al Mese dell’educazione finanziaria promosso da MEF, Banca d’Italia, ABI e Feduf (cui partecipa anche l’Acri) e alla recente introduzione dell’educazione finanziaria nei programmi della scuola a partire dalla primaria”. E ancora “Il secondo aspetto che vorrei richiamare è quello dell’inclusione finanziaria delle donne e delle persone anziane”. Azzone ha rilevato come una donna su tre non ha un conto corrente intestato a proprio nome, mentre “la transizione tecnologica e digitale rischia di escludere dall’accesso a servizi essenziali una fascia importante e crescente della popolazione, quella delle persone anziane”.
Il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli, dopo aver ricordato l’importanza del risparmio, ha anche evidenziato che “la riduzione dei tassi BCE, l’ulteriore calo dei tassi di mercato che anticipa nuove diminuzioni dei tassi BCE, spingono e spingeranno famiglie e imprese a maggiori investimenti e a crescenti richieste di prestiti” ed ha aggiunto che “Il risparmio ben collocato tramite le banche è e sarà sempre più determinante fattore di sviluppo e di occupazione e di sottoscrizione del debito pubblico”, evidenziando anche che “Il risparmio va meglio tutelato anche perché i prestiti si fanno con la stabile liquidità derivante dal risparmio ben investito”. Il Presidente Patuelli ha fatto anche un’esplicita richiesta: “Chiediamo che le leggi tributarie rispettino meglio il risparmio che oggi è gravato dall’imposta ordinaria del 26%, che si aggiunge alla pressione fiscale sulle società quando in esse viene investito. Grava sul risparmio, pure sulla liquidità nei conti correnti, anche l’imposta di bollo che è una patrimoniale da abolire. Occorre che la Repubblica tuteli meglio la stabilità degli investimenti del risparmio sia in strumenti basati sulla liquidità, sia in azioni. Il risparmio investito in azioni di società subisce una tassazione di ben oltre la metà del reddito lordo prodotto, assommandosi la “cedolare secca” del 26% sul reddito netto già gravato dall’IRES del 24% e dalle addizionali regionali e comunali, dal 4,5% circa dell’IRAP, dall’IMU e dall’imposta di bollo”.
Il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha sottolineato che “Il flusso annuo di risparmio privato supera oggi i 400 miliardi, un quinto del reddito nazionale ma solo parte di esso finanzia gli investimenti in Italia. Nel quinquennio precedente la pandemia le risorse interne impiegate all’estero erano in media il 2,5% del PIL; se utilizzate per finanziare capitale produttivo in Italia, avrebbero accresciuto gli investimenti di quasi un quinto”. Ha anche evidenziato, in tema di stabilità finanziaria e tutela del risparmio, che “Il sistema bancario italiano è oggi ben capitalizzato e redditizio. In prospettiva, l’elevata dotazione patrimoniale e la prevedibile riduzione della redditività potranno spingere le banche verso operazioni di concentrazione, anche su base transfrontaliera”. Anche il Governatore Panetta ha evidenziato l’importanza dell’educazione finanziaria: “La protezione del risparmio si attua anche accrescendo le competenze dei cittadini in campo economico e finanziario, proteggendo il sistema finanziario dal riciclaggio di denaro o dal finanziamento del terrorismo, contrastando i rischi cibernetici per le infrastrutture finanziarie e di mercato e vigilando affinché gli intermediari finanziari adottino le misure necessarie”.
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha infine evidenziato che “Nei prossimi anni l’Unione europea dovrà colmare il divario di competitività rispetto alle altre principali economie mondiali e affrontare diverse sfide strategiche, tra cui la doppia transizione, verde e digitale, il rafforzamento della difesa comune e lo sviluppo di nuove infrastrutture. Saranno necessari ingenti investimenti che non potranno essere soddisfatti solo da fonti pubbliche, dati i vincoli di bilancio esistenti. Occorrerà mobilitare anche il risparmio privato, che assumerà di nuovo il ruolo di risorsa fondamentale per lo sviluppo. Ma questo sarà possibile solo se sapremo realizzare un ‘ecosistema’ regolamentare e amministrativo che faciliti l’accesso delle imprese al mercato dei capitali, così favorendo anche l’accesso dei risparmiatori a strumenti di investimento diversificati per rischio, rendimento e orizzonte temporale. È questo il modo in cui il risparmio privato agirà da fattore di crescita sostenibile ed inclusiva”.
Con Emilio Contrasto, Segretario Generale UNISINS/CONFSAL, vogliamo affrontare, in questa importantissima occasione, un aspetto importante che ha caratterizzato nel corso dei decenni questa iniziativa: la sensibilizzazione all’educazione finanziaria nel nostro Paese per una gestione consapevole delle risorse economiche e del risparmio delle famiglie per la crescita del tessuto economico-sociale complessivo.
Segretario Contrasto quanto è importante lavorare tutti insieme per un’educazione finanziaria diffusa?
È fondamentale, come è emerso da tutti gli interventi della giornata di oggi. E’ necessario che ognuno di noi, in particolare i giovanissimi e i giovani, acquisisca la consapevolezza di come avvicinarsi e gestire il denaro e il risparmio. Ben vengano tutte le iniziative che da alcuni anni ormai si svolgono dal 1° al 31 ottobre in questa direzione, soprattutto nelle scuole per sensibilizzare sin dalla tenera età su questo tema che accompagna ogni passo della nostra vita.
Parla di risparmio, perché?
Nel nostro Paese il risparmio ha da sempre una grande, solida e antica tradizione. Senza il risparmio risulterebbe davvero complesso, se non addirittura impossibile, poter pensare e programmare la crescita socio-economica dell’Italia e sostenere le imprese e le famiglie, aiutando concretamente a superare tutti quei momenti difficili e di crisi che purtroppo si susseguono e sono dietro l’angolo per cause indipendenti dalla nostra volontà o dalle politiche del nostro Paese. Di momenti complessi e difficili ne abbiamo visti molti e continuiamo a vederli anche in questi giorni a causa delle varie crisi che creano “scossoni” se non quotidiani almeno continui e di grande preoccupazione per gli equilibri generali e per la vita delle persone.
Il risparmio come ricchezza quindi?
Certo. Il risparmio è ricchezza. È la ricchezza e la salvezza delle famiglie e delle imprese. Quel salvadanaio dove attingere nei momenti difficili o utileper portare avanti progetti che senza il “gruzzoletto” tanto faticosamente messo da parte, spesso tra una rinuncia e l’altra, non si potrebbero fare.
Anche la Costituzione ci ricorda l’importanza del risparmio…
Sì, la nostra Costituzione lo tutela all’articolo 47 dove evidenzia che “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese” e tutti noi dobbiamo far sì che la cultura del risparmio diventi più diffusa possibile. Lo ha ricordato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento.
Donne, giovani e persone fragili come gli anziani sono i più penalizzati dalle crisi economiche…
Sì, sono coloro che si trovano a dover fronteggiare le maggiori difficoltà e complessità di vario genere. Sono proprio loro a dover combattere con un accesso al mondo del lavoro non facile e spesso precario e con un salario e quindi poi una pensione, non sempre adeguati per vivere una vita “decente” e finanziariamente tranquilla. Un lavoro che, soprattutto per le donne, rischia poi di diventare “complesso” nel momento in cui si decide di mettere al mondo una figlia o un figlio, tentando quindi di conciliare i tempi di vita con quelli del lavoro, gestendo il carico di cura della famiglia, dei bambini e, altro problema dei nostri tempi, degli anziani. Una situazione che deve vedere tutti gli attori istituzionali, politici, socio-economici insieme per una grande patto di solidarietà e di equità fra le generazioni, senza distinzione tra i sessi.
Un’educazione finanziaria diffusa consente, inoltre, di meglio comprendere dinamiche e modalità di accesso a strumenti finanziari di supporto per famiglie e imprese e strumenti di risparmio per costruire un presente e un futuro sereno, soprattutto tenendo conto delle maggiori esigenze generate dall’invecchiamento della popolazione e da una copertura pensionistica sempre più insufficiente e tardiva.
Segretario Contrasto, il vostro impegno?
Il nostro è un impegno quotidiano. Come Organizzazione sindacale siamo sul campo giorno dopo giorno con il lavoro sui territori delle nostre e dei nostri Dirigenti sindacali che supportano le Colleghe e i Colleghi e le loro famiglie. L’impegno è forte e pressante in tutte le sedi sociali, politiche, negoziali con la contrattazione collettiva di primo e secondo livello, con iniziative a tutela delle fasce più deboli della popolazione, dei giovani e delle donne, degli anziani, delle persone con disabilità. Siamo molto attenti anche al grave tema della chiusura degli sportelli bancari e della conseguente desertificazione bancaria che impattano negativamente sui territori e sulla facoltà di accesso fisico a strumenti economici e finanziari anche per quelle persone che non sono abituate a utilizzare i canali dell’internet e dell’home banking.
Bianca Desideri
Direttore responsabile Professione Bancario