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La legge n. 53 del 5 maggio 2022 “Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere”, la cui finalità è assicurare un effettivo monitoraggio sulla violenza di genere contro le donne, ha costituito un momento di svolta poiché il potenziamento e il coordinamento della raccolta dei dati garantisce un adeguato flusso informativo, un’analisi approfondita del fenomeno che permette al Decisore di progettare adeguate politiche di prevenzione e contrasto.
Il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale in ottemperanza alla legge, produce un report semestrale in cui afferiscono i dati relativi alla violenza di genere, suddivisi per reati c.d. “spia” o “sentinella”, riconosciuti cioè come espressioni di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in quanto donna (atti persecutori, maltrattamenti contro familiari o conviventi, violenza sessuale) e per i quattro nuovi reati introdotti nel c.p. dalla legge n.69 del 19 luglio 2019, nota anche come “Codice Rosso”, ovvero la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, la costrizione o induzione al matrimonio, la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso e infine la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Un secondo report, che è aggiornato settimanalmente, fornisce i dati sugli omicidi volontari commessi nel nostro Paese estrapolando ed analizzando i dati relativi all’omicidio di donne secondo due criteri: reato commesso in ambito familiare/affettivo e da parte di un partner/ex partner; nel report è esplicitato che il femminicidio, “termine di uso comune per indicare gli omicidi con vittime di genere femminile compiuti come atto estremo di violenza misogina, non è codificato nel nostro ordinamento giuridico e si presta, pertanto, ad interpretazioni”.
Dall’inizio di quest’anno entrambi i report segnalano, in generale, un decremento di alcuni reati rispetto agli anni precedenti anche se si tratta di dati non definitivi poiché sono in relazione all’evolversi dell’attività di polizia e delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria e quindi suscettibili di variazioni: il report settimanale del 21 ottobre 2024 segna una flessione generale degli eventi omicidiari in Italia (-12%) con un decremento anche degli omicidi di donne (-11%) ma quando si analizzano i dati relativi agli omicidi commessi in ambito familiare (- 6%) e per mano del partner/ex-partner (- 5%) la percentuale di decremento si dimezza.
Anche il report semestrale del 1° gennaio – 30 giugno 2024 registra una diminuzione, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, di alcuni reati: diminuiscono dell’8% gli atti persecutori e del 2% le violenze sessuali ma aumenta il numero dei maltrattamenti contro familiari e conviventi (+ 5%); i reati introdotti dal “Codice rosso” registrano un generale progressivo aumento, tranne che per il reato di lesioni permanenti che è in leggera diminuzione; in particolare i casi di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa sono aumentati del 32%.
Questi dati impongono una seria riflessione sull’ottica delle politiche in atto, in primis la reale efficacia di provvedimenti in ambito legislativo per un fenomeno le cui radici sono culturali e deve essere combattuto sul piano della prevenzione. Il Codice Rosso, rafforzato o meno, il braccialetto elettronico, l’inasprimento delle pene non servono se non si pongono in campo risorse volte a disinnescare la discriminazione di genere e la violenza di genere in cui il femminicidio occupa il posto più estremo di un continuum costituito dalla violenza economica, psicologica, fisica e sessuale.
Dott.ssa Assunta Landri
Psicologa-Psicoterapeuta
Consulente Esperto Codice Rosso della Procura della Repubblica pretto il Tribunale di Napoli