
Il cacao – Theobroma Cacao L. – é una pianta appartenente alla famiglia delle Sterculiacee. È un albero alto dai 4 ai 10 metri, provvisto di grandi rami lisci. II fusto è arboreo, con ramificazioni aperte e corteccia bruno-nerastra.
Le foglie sono semplici, molto grandi, di forma oblunga, alterne ea margine liscio. I fiori sono regolari,molto piccoli, di colore bianco o rosato.
Possono essere solitari, o riuniti a grappolo e si sviluppano sia sul tronco che sui rami principali. I frutti sono bacche lunghe fino a 20cm., con un rivestimento carnoso di colore giallo. Internamente una capsula legnosa contiene numerosi semi. Il nome “cacao” deriva dalla lingua azteca “cacahuat”.
Originario dell’America tropicale (non si sa per certo se dal Messico, America Centrale o Antille), fu portato nel XVII secolo nelle isole dell’Oceano Indiano e, verso la fine del “700 in Africa che oggi fornisce più della metà della produzione mondiale.
Gli Spagnoli e i Portoghesi furono i primi a conoscerlo e neconservarono a lungo il segreto.
Il frutto è una bacca voluminosa e pesante anche 500 grammi che, a maturità, diventa arancio-vermiglio in alcune varietà,giallo-verdastro in altre e contiene da 30 a 50 semi immersi in una polpa molle. Questi semi, passati nelle presse, producono una massa liquida e densa da cui si ottengono cacao in polvere e burro di cacao; quest’ultimo si ricava dalla parte più grassa,che costituisce circa il 55% del seme.
Non essendo coltivabile nei nostri climi, si utilizza come prodotto d’importazione in tutte le stagioni dell’anno. La polvere viene conservata in barattoli al riparo dall’umidità per evitare la formazione di grumi. Prima della scoperta dell’America, l’Europa ignorava l’esistenza del cacao e, di conseguenza, delle ghiottonerie che da esso si possono ottenere.
Del resto, certa diffidenza nei riguardi del cioccolato è quantomeno da ridimensionare: ciò che è dannoso non è tanto il cacao in sé e per sé, quanto le sostanze che ad esso vengono aggiunte (come il burro, lo zucchero egli addensanti).
In passato il cioccolato fu addirittura celebrato come tonico, diuretico e febbrifugo.
Fu Cristoforo Colombo ad importare dall’America la pianta del cacao e, più che dalle proprietà alimentari, fu colpito dal valore che gli indigeni davano utilizzandolo come una vera e propria moneta. Uno dei primi occidentali che assaggiò la bevanda ottenuta dal cacao sembra che sia stato Io spagnolo Fernando Cortez, nel1519.
II Governatore azteco del Messico, Montezuma, offrì del “cacahuat” al conquistatore, porgendoglielo in una coppa d’oro. Si suppone però che Cortez si sia interessato di più alla coppa che al suo contenuto, anche se fu lui ad introdurre la cioccolata presso la Corte spagnola, ottenendo immediatamente uno straordinario successo.
Le antiche popolazioni dei Maya e degli Aztechi Io consideravano il cibo degli Dei ed era offerto come dono alle Divinità di allora. Per circa un secolo la prelibata bevanda non varcò i confini della Spagna e la sua formula fu mantenuta segreta. Solo verso la metà del Settecento si diffuse in tutta l’Europa e fu particolarmente apprezzata in Inghilterra e in Olanda. Il cioccolato in barrette e cubetti invece ha un’origine ancora più recente: fu “inventato” soltanto nel1820, ad opera dall’olandese Van Houten.
II cacao e composto da acqua, zuccheri, ceneri, grassi, proteine e fibre alimentari. I minerali sono: magnesio, potassio, calcio, fosforo, ferro, zinco, rame, manganese, selenio e sodio. Inoltre possiede le seguenti vitamine: B1, B2, B3, B5, B6 e K.
II cacao contiene i seguenti aminoacidi: acido aspartico e acido glutammico, alanina, arginina, cistina, glicina, istidina, lisina, prolina, metionina, sarina, tirosina, triptofano, valina e treonina.
Molto importante la presenza di sostanze chimiche comproprietà benefiche per l’organismo umano come: caffeina, serotonina, tiramina e feniletilamina.
Tutti gli studi eseguiti finora confermano che i maggiori benefici alla nostra salute sono apportati dal consumo di cioccolata fondente.
Infatti, solo nel cioccolato amaro, l’epicatechina, un flavonoide che conferisce il classico gusto amaro, mantiene inalterate le sue proprietà antiossidanti, in grado di combattere gli effetti dei radicali liberi e rallentare il processo dell’invecchiamento delle cellule.
L’alto potere antiossidante è dovuto ad un gruppo di composti chiamati polifenoli e, più nello specifico, ai flavonoidi. Questi sono presenti nel cacao più che in ogni altro alimento.
La quantità di antiossidanti ha effetti benefici anche sul colesterolo. La teobromina, insieme alla caffeina, ha la proprietà di aumentare la concentrazione e la prontezza di riflessi, mentre la serotonina ha la capacità di sostenere il sistema nervoso in caso di depressione.
La tiramina aiuta a placare gli stati ansiosi. L’alto contenuto di magnesio è molto importante per la salute cardiovascolare e per il controllo della pressione sanguigna.
Secondo una recente ricerca condotta in Inghilterra, basterebbe assumere circa 20 grammi di cioccolato amaro ogni giorno per prolungare la vita.
Uno studio apparso sull’America Journal of Clinical Nutrition nel 2007 dimostra che il cacao riduce l’aggregazione piastrinica.
Il cacao, se consumato regolarmente, agisce come anticoagulante naturale con conseguenti benefici perla salute del cuore e del sistema cardiocircolatorio. Inoltre, secondo i medici della Missouri State University, il cioccolato, e quindi il cacao, avrebbero proprietà curative sul mal di testa.
Pare che quello amaro abbia effetti antinfiammatori e contenga sostanze con proprietà antidolorifiche.
Ciro Luciano
Confronti e Intese n. 309, gennaio-febbraio 2017 – Da “Il mondo delle erbe” allegato a “Confronti e Intese” n. 336 novembre-dicembre 2021
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