
Occupazione femminile: ancora troppe Equilibriste. Il nuovo report 2025 di Save the Children fotografa una realtà preoccupante per le donne italiane, costrette a contemperare lavoro e cura familiare, con un tasso di occupazione tra i più bassi d’Europa, inferiore di circa 13 punti percentuali rispetto alla media UE.
Il rapporto rileva, inoltre, diversità rilevanti tra Nord Italia e Sud Italia, al Nord circa il 76% delle madri single con un figlio a carico lavorano a tempo indeterminato, al Sud solo 59,6% delle mamme single con un bambino a carico hanno un contratto a tempo indeterminato.
Questi dati evidenziano il persistere di forti disuguaglianze regionali con il Mezzogiorno che presenta condizioni di lavoro più precarie per le madri lavoratrici.
A buona ragione il titolo del rapporto, ‘Le Equilibriste’, non è casuale: vuole sottolineare la precarietà e la difficoltà di milioni di madri; conciliare i tempi di vita e lavoro, tra stipendi bassi, servizi all’infanzia insufficienti e carichi familiari non condivisi richiede logoranti sforzi quotidiani.
Il sindacato UNISIN sottolinea l’urgenza di politiche attive a favore dell’occupazione femminile, che prevedano non solo incentivi per le assunzioni, ma anche strumenti concreti per garantire flessibilità, congedi equi e un welfare aziendale inclusivo. È necessario un cambio di paradigma culturale e istituzionale per smettere di considerare la maternità e la femminilità in generale come un ostacolo lavorativo.
UNISIN chiede con forza un piano nazionale strutturato, che tenga conto della dimensione di genere nei contratti e nei luoghi di lavoro. Le donne non devono più essere costrette a scegliere tra maternità e carriera. È tempo di passare dalle parole ai fatti: investire nelle donne significa investire nel futuro del Paese.
Simonica Minniti
Coordinamento UNISIN Donne & Pari Opportunità