Sono trascorsi 36 anni dal 2 agosto 1980, da quell’esplosione che atterrì Bologna, che devastò la sala d’aspetto della Stazione Centrale e che causò 85 vittime e 200 i feriti. I cittadini oggi, come ogni anno nel giorno della strage, sono scesi in piazza per ricordare le decine di innocenti che hanno perso la vita in uno degli attentati più sanguinari nella storia italiana. Anche la comunità islamica della città si è unita al corteo che quest’anno con rinnovato spirito si è proposto di “manifestare uniti contro ogni forma di terrorismo”, “Il terrorismo oggi si manifesta nel mondo in forme nuove e con una ferocia non certo inferiore. Il senso di umanità che ci lega e i valori democratici che poggiano sul valore assoluto della persona ci daranno la forza per battere la follia distruttrice dei nuovi seminatori di morte”, ha scritto il capo dello Stato Sergio Mattarella nel messaggio letto dal palco della stazione durante la cerimonia di commemorazione.
Nel suo messaggio all’associazione dei parenti delle vittime il Presidente Mattarella ha anche sottolineato che dopo oltre un trentennio non sono ancora stati identificati i mandanti, la piena verità è ancora lontana dall’essere accertata ed ha ricordato che la matrice della strage “è stata accertata dalle conclusioni giudiziarie”, ma che permangono ancora domande senza risposta e “la memoria è anche sostegno a non dimettere gli sforzi per andare avanti e raggiungere quella piena verità, che è premessa di giustizia”.
Maria Grazia Palmarini