Giornata dell’infanzia e dell’adolescenza: dati allarmanti

by_Shishkin

In occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che si è celebrata il 20 novembre, è emerso che se è vero che dal 1990 ad oggi, la mortalità infantile si è dimezzata è altrettanto vero che è stato purtroppo mancato l’obiettivo di “ridurre di due terzi a mortalità infantile entro il 2015”, fissato dalle Nazioni Unite per lo Sviluppo del Millennio. La sfida più impegnativa rimane la mortalità neonatale, con il 45% dei decessi tra 0 e 5 anni che si concentra nei primi 28 giorni di vita: “prematurità, polmonite, complicazioni durante il travaglio e il parto, diarrea, sepsi, malaria sono le cause principali della mortalità infantile. Quasi la metà di tutti i decessi sono in qualche modo associati a uno stato di malnutrizione. Oggi ben 16.000 bambini muoiono ogni giorno prima del quinto compleanno per cause che potrebbero essere evitate”. I drammatici numeri illustrati in questa occasione rivelano anche che, oltre ai 6 milioni di bambini che muoiono ogni anno per cause prevenibili, 50 milioni sono quelli sradicati; 250 milioni vivono in Paesi colpiti da un conflitto; 385 milioni di persone vivono in condizioni di povertà estrema e più di 250 milioni di bambini in età scolare non stanno ricevendo un’istruzione, e 300 milioni di bambini vivono in aree in cui si raggiungono i livelli più alti al mondo di inquinamento.

Ancora più drammatici i dati relativi alle violenze sui minori: 18 milioni solo in Europa quelli che hanno subito violenze sessuali, 44 milioni quelli che portano sul corpo e nell’anima i segni delle violenze fisiche e 55 milioni quelli che hanno dovuto sottostare ad abusi psicologici. “La violenza, gli abusi e lo sfruttamento dei minori sono drammi silenziosi ancora troppo diffusi nel nostro Paese”, ha dichiarato Ernesto Caffo, presidente dell’associazione e docente di Neuropsichiatria Infantile, secondo cui “i dati a disposizione rappresentano una sottostima del fenomeno: è ancora molto alto il numero dei casi che restano sommersi perché non vengono denunciati”. Solo nel nostro Paese, le linee di Telefono Azzurro hanno gestito, in media, quasi 4 casi al giorno.

 

Maria Grazia Palmarini