Il percorso sulla violenza di genere in Toscana dal 2007

Young abused and frightened woman sitting on the floor of a derelict building

L’impegno di Unisin Donne & Pari Opportunità si esplica con grande impegno oltre che a livello nazionale anche sui territori e nell’ambito dei Comitati regionali ne è un esempio quello della Toscana che di recente ha preso parte ad un interessante incontro, riportiamo il comunicato della Segreteria regionale.

Il Coordinamento Regionale UNISIN “Donne e Pari Opportunità” ha partecipato, con la responsabile Simonica Mennitti e le colleghe Elena Carfora e Angela Pastacaldi, al seminario “il percorso sulla violenza di genere in toscana dal 2007 ad oggi” promosso dalla Commissione Regionale Pari Opportunità della Toscana.
La giornata di studi è stata dedicata, in particolare, ad analizzare i risultati raggiunti a dieci anni dalla discussione della legge regionale 59/2007 “Norme contro la violenza di genere ” e ad individuare ulteriori aree di miglioramento della legge stessa.
A chi quotidianamente si confronta con le problematiche di quelle che, ad oggi, si potrebbero chiamare le impari opportunità che ancora affliggono il mondo del lavoro, non sfugge il nesso che lega la libertà personale alla possibilità di accedere al mondo del lavoro e di percepire un reddito adeguato.
Uno dei fattori base che spinge le vittime della violenza a non denunciare è, molto spesso, la mancanza di reddito e la dipendenza economica da chi agisce la violenza.
La giornata è stata molto intensa, gli interventi numerosi ed autorevoli. Per citarne alcuni: Rosanna Pugnalini, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Toscana, Annamaria Celesti del “Centro regionale di coordinamento della salute e della medicina di genere in Toscana”, la senatrice della Repubblica Alessia Petralia, la Dottoressa Vittoria Doretti promotrice del “progetto Codice Rosa”, la Dottoressa Roberta Mori, responsabile della ” Conferenza dei presidenti degli organismi di pari opportunità regionali” nonché Rosanna Franchini difensore Civico della Regione Toscana.
Rosanna Pugnalini ha sostenuto che la Toscana dispone di una raccolta dati che, a differenza di altre realtà in Italia, riesce a far emergere il fenomeno della violenza di genere e far crescere il numero della segnalazioni.
La puntualità nella raccolta dei dati è frutto dell’Osservatorio sociale regionale Toscano che raccoglie, in un unico applicativo, flussi derivanti da servizi ed istituzioni che, a vario titolo, intercettano il fenomeno della violenza di genere al fine di progettare politiche di intervento in un’ottica sistemica.
Orgoglio tutto toscano è il Progetto Codice Rosa, presentato dalla dottoressa Vittoria Doretti della Asl di Grosseto. Codice Rosa è un protocollo che identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenza e discriminazione sessuale siano donne, uomini e minori che hanno subito maltrattamenti e abusi.
Codice Rosa nasce nel 2010 come progetto sperimentale della Asl di Grosseto e nel 2014 raggiunge la piena copertura dell’intera regione Toscana.
Il codice rosa non si sostituisce al codice di gravità che viene attribuito al momento dell’ingresso al pronto soccorso ma viene assegnato insieme ad esso da personale formato a riconoscere i segnali di violenza subita.
L’attribuzione del codice rosa attiva un’articolata procedura di accoglienza e supporto da parte di psicologi e assistenti sociali, un percorso di aiuto completo sia per la presa di coscienza dell’abuso subito sia per l’affiancamento in eventuali ulteriori azioni di difesa.
In rappresentanza delle reti che si sono consolidate in dieci anni di buone prassi legate all’emanazione della legge, sono intervenute rappresentanze della polizia Municipale e delle Associazioni: associazione Artemisia, Centro Lilith, Centro La Nara, Centro Uomini Maltrattanti.
I contributi offerti hanno evidenziato che vi sono degli obiettivi parzialmente raggiunti che devono essere necessariamente presidiati e possibilmente implementati: il consolidamento delle reti, il rafforzamento della presenza di strutture di accoglienza sul territorio, il coinvolgimento della Società civile.

Tutto ciò premesso, allo stato attuale è di primaria importanza riuscire a stabilizzare i contributi che la Regione Toscana ha destinati a sostegno delle reti; tali fondi provengono dal livello centrale, a seguito dell’approvazione della legge 119/2013, tuttavia questi finanziamenti, ad oggi, non hanno raggiunto un carattere di stabilità.
La nuova grande sfida di cui la Commissione pari opportunità si fa promotrice è quella, non solo di essere parte attiva nel tutelare le vittime ed accompagnarle in percorsi di reinserimento lavorativo e sociale, ma anche di attuare efficaci percorsi di prevenzione a vari livelli, cominciando nelle scuole primarie per sradicare l’ideazione stessa della violenza nella società civile.
Il Coordinamento Regionale UNISIN “Donne e Pari Opportunità” seguirà con attenzione questi percorsi portando, anche all’interno del mondo creditizio, tutti gli strumenti ed i valori capaci di cogliere e contrastare i primi segnali della violenza di genere che, talvolta, proprio nel mondo del lavoro si sviluppano in modo subdolo e mistificato.