Istat: famiglie con figli sempre più a rischio povertà

Sad multigenerational family with grandparents and kids having financial problems

Secondo l’Istat, più della metà delle famiglie con tre o più figli in Italia è a rischio povertà o esclusione sociale, in particolare nel Sud dove il tasso del 28,7%, del resto del Paese, raggiunge il 46,4%. Il tasso sale al 48,3% per le coppie con tre o più figli rispetto al 39,4% dell’anno scorso e raggiunge il 51,2% se si tratta di minorenni. Cosa significa essere “a rischio di povertà e di esclusione sociale”? Questa condizione sussiste quando si verifica una delle seguenti condizioni: rischio di povertà, grave deprivazione materiale, bassa intensità di lavoro. Si trovano invece in condizione di grave deprivazione le persone che presentano almeno quattro segnali di deprivazione materiale sui nove identificati: essere in arretrato nel pagamento di bollette, affitto, mutuo, altro tipo di prestito; non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione; non poter sostenere spese impreviste di 800 euro; non potersi permettere un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano; non potersi permettere una settimana di vacanza all’anno lontano da casa; non potersi permettere un televisore a colori; non potersi permettere una lavatrice; non potersi permettere un’automobile; non potersi  permettere un telefono

Il reddito medio in Italia – secondo i dati Istat – è di 29.472 euro (al Sud si scende a 20.000 euro) e dal  2014 è finalmente tornato stabile, interrompendo una trend negativo in atto dal 2009, che ha ridotto di circa il 12% del potere d’acquisto. “Nella graduatoria dei Paesi dell’Ue – fa presente l’Istat – l’Italia occupa la sedicesima posizione assieme al Regno Unito”. Tra i Paesi con una disuguaglianza maggiore Cipro (0,336), Portogallo (0,340), Grecia (0,342) e Spagna (0,346). Se invece si valuta la disuguaglianza attraverso il confronto diretto dei redditi, il 20% più ricco delle famiglie italiane percepisce il 39,3% dei redditi totali, mentre il 20% più povero ne percepisce il 6,7%. Il 36,8% delle famiglie più povere vive tra Sud e Isole rispetto al 14,8% di quelle che vivono nel Centro e all’11,1% delle famiglie del Nord.

 

Maria Grazia Palmarini