Datemi un’automobile e vi modificherò il mondo

Giornalista da lunga data, specializzato nell’ambito motoristico, Albino Talarico è stato recentemente ospite, a Verbicaro, in occasione di un interessante convegno organizzato da Agostino Cirimele nell’ambito della simpatica manifestazione annuale della cittadina cosentina, la Soap Box Race, “gara di scatole di sapone”, secondo la traduzione dall’inglese, ossia corsa (ma anche sfilata) di veicoli dalle forme più strane e fantasiose che viaggiano in discesa, senza alcuna altra forza propulsiva se non la gravità. Abbiamo così potuto approfondire, poi corroborati da una lunga intervista, il rapporto tra uomo e autoveicolo, una relazione via via modificata nel tempo, e sempre più forte. “L’automobile nasce per il benessere dell’uomo – chiosa infatti l’esperto – e, con l’aumento della motorizzazione, la società umana conseguentemente cambia”.

In che termini?

Innanzitutto di valori. Il petrolio diventa “oro nero”. La geografia economica muta radicalmente. La ricchezza compie spostamenti geografici rilevanti. Si modificano i rapporti politici tra i vari paesi. E cambia anche l’incidenza geometrica dell’uomo sul territorio.

Ossia?

Lo spazio necessario occupato da ogni uomo aumenta. Se un singolo individuo occupava un tempo una certa superficie di suolo, con l’avvento, e soprattutto la proliferazione, degli autoveicoli questo spazio “personale” cresce. Le città di antica concezione diventano insufficienti per la circolazione ed il parcheggio dei veicoli. Il mondo appare più piccolo, le grandi distanze sempre più accessibili, finanche necessarie, si pensi a certi indispensabili spostamenti, anche quotidiani, per motivi di lavoro. E lo stesso mondo del lavoro ha subito una evidente, inevitabile espansione.

Come?

Con l’avvento di nuove figure legate già solo all’estrazione petrolifera, alla costruzione automobilistica ed alla riparazione meccanica. Ma non solo. E qui forse è la considerazione più rilevante, necessaria e problematica. Intorno agli autoveicoli ruota anche un mondo ed uno straordinario movimento economico, legale, assicurativo, clinico  e più, che può arrivare a rendere conflittuali certe attenzioni per la sicurezza stradale, per la tutela ecologica e per la ricerca di combustibili alternativi, per cui possiamo senz’altro concludere che mettere un veicolo semovente a disposizione dell’uomo è stata sicuramente una rivoluzione nella sua vita, ma non solo di viaggiatore, bensì anche economica, ecologica, etica, urbanistica e culturale nel più ampio senso possibile e, se pensiamo all’automobile come simbolo di stato sociale, persino psicologica.

Rosario Ruggiero