Il ponte tibetano alla Luna, un cammino nel cielo

Foto di Rosssella Marchese

Quando si parla di ponte tibetano ci si figura un camminamento da film, che magari collega una sponda ad un’altra del Gran Canyon del Colorado, oppure tra la cima e l’altra del monte Sanquing, in Cina, con corde unite insieme a pioli di legno, che oscillano nel cielo su paesaggi mozzafiato… Ebbene, non siamo tanto lontani dalla realtà, tuttavia non c’è bisogno di arrivare così lontano ad ovest o ad est per imbattersi in questi camminamenti.

L’Italia vanta tra i più bei ponti tibetani del pianeta, non solo per i luoghi in cui sono stati concepiti, ma anche per la lunghezza e l’altezza con cui sono stati progettati.

Itinerari sospesi nel cielo, tra i più belli c’è il ponte tibetano di Cesana Claviere, in Piemonte, il più lungo al mondo con i suoi 478 metri di pioli e cavi d’acciaio, sospeso a 90 metri da terra nelle Gorge di San Gervaso, spettacolare panorama di rocce calacareo-dolomitiche che racchiudono fossili marini, a testimonianza della presenza del mare nelle ere passate.

Il ponte tibetano sulla Ferrata Dibona, nelle Dolomiti Venete, è un altro esempio di bellezza naturale e grande opera di ingegneria: già arrivare al ponte è un’esperienza notevole, si passa da una scala metallica e si attraversa una passerella di legno che porta in un ex tunnel bellico; si prosegue sulle rocce fino ad arrivare al ponte, lungo 30 metri ma davvero impressionante per il panorama che lascia intravedere camminando sugli assi di legno. Il ponte segna il cuore dell’intero percorso ferrato, che porta fin sulla cima del monte Cristallino (3008 metri). La cosa interessante di questo itinerario è il percorso costellato da una serie di antichi rifugi e fortificazioni militari, miracolosamente incastonati nella roccia da decenni. Ma, certamente il più spettacolare di tutti è il Ponte alla Luna, nel cuore delle Dolomiti Lucane; costruito per essere tra i più alti ed impressionanti in assoluto al mondo: ben 120 metri dal suolo, per una campata di pioli intervallati tra loro da un vuoto di 50 cm lunga 306 metri. Il percorso è strutturato in modo da dare la sensazione di camminare davvero nel vuoto assoluto. Questo incredibile itinerario sospeso si trova a Sasso di Castalda e si raggiunge attraversando le stradine del centro storico e un primo ponte lungo 95 metri ed alto 70. Anche il nome è ispirato da suggestioni ben precise. Il 16 luglio 1969 a Cape Kennedy, nello Stato di California, fu Rocco Petrone, ingegnere della Nasa e figlio di Antonio e Teresa, due emigranti lucani provenienti da Sasso di Castalda, a dare il via alla missione Apollo 11 che avrebbe portato per la prima volta l’uomo sulla Luna. Un filo di acciaio sospeso nel cielo, come quello del ponte di Sasso che lega da quasi 50 anni la terra lucana alla Luna.

Rossella Marchese