5° UNI World Congress: make it happen

Dopo il caloroso saluto ed il giusto riconoscimento che il Congresso ha tributato a Philip Jennings, che ha lasciato la guida dell’organizzazione internazionale dopo molti anni, i delegati presenti al 5° Congresso Mondiale di UNI, hanno eletto Christy Hoffman, che precedentemente ricopriva l’incarico di Vice Segretario Generale, nel ruolo di Segretario Generale dell’organizzazione. Importanti i temi trattati a fronte delle mozioni poste in votazione, anche nel prosieguo del dibattito: il sindacato per una economia sostenibile, in grado di lottare per abolire le grandissime ingiustizie esistenti, di diverso tenore nelle diverse realtà mondiali, ma di fronte alle quali nessuno può restare indifferente.

Altro tema: il ruolo e l’azione del sindacato di fronte al nuovo mondo del lavoro, in una realtà fortemente in evoluzione a causa del forte impatto che la digitalizzazione sta avendo ed avrà nei confronti dell’organizzazione del lavoro, sia in termini di perdita di posti di lavoro sia di trasformazione e creazione di nuove opportunità, di fronte alle quali realtà, solo una forte attività di formazione, potrà consentire di fronteggiare la situazione. Il processo di digitalizzazione dovrà essere messo al servizio delle persone e governato dalle persone e non messo in campo contro di loro.

Vale la pena di citare il risalto dato a questo tema da Philip Jennings e, successivamente, anche dal Direttore Generale dell’ILO (International Labour Organization), peraltro nativo di Liverpool, il quale ha anche evidenziato come si tratti di un fiume in piena che può travolgere il mondo del lavoro e nei confronti del quale è necessario mobilitarsi per non far prevalere quei (dis)valori che si stanno già affermando, come l’ingiustizia sociale, la mancanza di democrazia, solo per citarne alcuni.

Molto sentiti, inoltre, nell’ambito degli interventi che si sono succeduti nel corso del Congresso, i temi della eccessiva concentrazione del potere economico e la forte necessità di operare per una diversa distribuzione della ricchezza, ovviamente non escludendo, la ricchezza derivante dagli effetti della digitalizzazione.

Molto importanti, infine, le mozioni sulla necessità di una maggiore inclusione dei giovani, che non rappresentano solamente il futuro, ma che sono anche il presente del mondo del lavoro e  la necessità di porre fine a tutte le forme di violenza nei luoghi di lavoro, argomento purtroppo ancora di grande attualità, impegnarsi per un mondo di pace.

Per concludere, il pensiero sottostante, tutti insieme in Uni per cercare di cambiare, insieme, le cose nel mondo. E allora “Make it happen” (fai in modo che accada).

Aleardo Pelacchi