4 novembre: cento anni fa si concludeva la “Grande Guerra”

Le note del “silenzio”, una corona d’alloro posta sull’altare del milite ignoto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il volo delle frecce tricolore in memoria di tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale, per non dimenticare quanti hanno perso la vita per difendere la nostra Patria.

Sono passati 100 anni dal 4 novembre 1918 quando si concludeva la “Grande Guerra” (luglio 1914 – novembre 1918 – per l’Italia 24 maggio 1915 – novembre 1918), con un immenso tributo di distruzione e morte. In precedenza non si era mai visto tale coinvolgimento di Paesi, uomini, mezzi e soprattutto una carneficina senza pari. L’Italia scese in guerra al fianco della Triplice Intesa  (Gran Bretagna, Francia e Russia) lasciando la Triplice Alleanza (Germania, Austria-Ungheria) e lottando per riconquistare località ritenute italiane (l’Alto Adige, il Trentino, le città di Gorizia, di Gradisca, di Trieste, la penisola istriana fino al Golfo del Quarnaro con le isole di Cherso e Lussino, le isole della Dalmazia e le città di Zara, Sebenico e Trau, la città di Valona e l’isola di Saseno) oltre alla sovranità sul Dodecanneso, al riconoscimento di zone d’influenza nell’Asia Minore e la rettifica di alcuni confini nell’Africa italiana.

Il 4 novembre 1918 segnò la data della “vittoria” italiana annunciata dal Generale Armando Diaz. Una “vittoria mutilata” perché molti territori furono comunque contesti con Sloveni, Croati, Serbi e non solo.

E il 4 novembre è anche la “Giornata delle Forze Armate” in quanto fu a loro e soprattutto ai tantissimi soldati rimasti sul campo che questo giorno merita ricordo imperituro così come meritano rispetto e ricordo i caduti di tutte le guerre.

Ricordare e far vivere alle giovani generazioni il ricordo è necessario perché la pace possa essere il timone di ogni azione sia individuale sia dei popoli.

Un sito ricorda il centenario http://www.centenario1914-1918.it/

L’invito è a visitarlo e soprattutto a farlo visitare ai giovanissimi, per non dimenticare mai la nostra storia e i nostri caduti.

Bianca Desideri