Disabilità e lavoro, un tema centrale per UNISIN

Il tema della tutela delle persone diversamente abili è particolarmente caro ad UNITA’ SINDACALE FALCRI SILCEA SINFUB che da sempre presidia e garantisce la tutela, nel mondo del lavoro, dei diversamente abili e dei familiari che li assistono.

L’impegno del Sindacato è naturalmente volto a garantire diritti alle Lavoratrici e ai Lavoratori, a maggior ragione quando ci si trova di fronte a situazioni di disagio o difficoltà.

E’ di pochi giorni fa la tavola rotonda “Noi diversamente uguali. Famiglia, lavoro, società” che ha preso spunto dall’omonimo volume realizzato da UNISIN.

Come il Sindacato affronta nella sua quotidianità le difficoltà che la presenza di una persona con disabilità o con un carico familiare gravato da un figlio o un congiunto diversamente abile comporta anche nello svolgimento della propria attività lavorativa?

Ne parliamo con Emilio Contrasto, Segretario Generale UNISIN.

 Disabilità e lavoro al centro dell’impegno quotidiano del Sindacato…

Sì, come ha correttamente premesso UNISIN si occupa a tutto tondo delle Lavoratrici e dei Lavoratori tutelandoli grazie all’impegno quotidiano dei tanti Dirigenti sindacali che operano ad ogni livello nella nostra Organizzazione.

La tutela delle persone diversamente abili nel mondo del lavoro è un impegno imprescindibile e abbiamo mostrato da sempre la nostra sensibilità e lungimiranza nel trattare le problematiche legate alla disabilità, sia lavorando per migliorare la normativa in materia vigente tempo per tempo, a volte anche anticipando previsioni o stimolando il confronto perché si ampliassero le tutele esistenti, sia realizzando pubblicazioni come “Noi diversamente uguali” e “Guida pratica ai diritti delle persone con disabilità”. Un ringraziamento, a tal proposito, va a tutti coloro, Dirigenti sindacali,componenti della segretaria nazionale, esperti, che hanno collaborato per la realizzazione di questa Guida pratica che intende essere un facile e utile strumento di consultazione per tutti coloro che necessitano di risposte immediate sulle tutele previste per la disabilità.

 Un libro a 360° o solo legato al mondo del lavoro?

No, un libro che oltre alle previsioni legate al mondo del lavoro e alle tutele previste per le Lavoratrici e i Lavoratori che assistono le persone diversamente abili, fornisce informazioni su come poter fruire dei propri diritti a partire, ad esempio, dalla domanda di invalidità, ma anche sull’inserimento e l’assistenza nel mondo della scuola, sull’accessibilità e il superamento delle barriere architettoniche, sulle previsioni in materia di previdenza e tanto altro ancora.

 A suo avviso la legislazione e la normativa vigenti sono sufficienti a tutelare le persone diversamente abili?

Il tema affonda le sue radici direttamente nella Carta Costituzionale, cito gli articoli essenziali:

Art. 2: la Costituzione garantisce i diritti inviolabili della persona (e pertanto quello alla vita, alla salute, alla felicità);

Art. 3 comma 2: (eguaglianza sostanziale): non è sufficiente limitarsi ad affermare il principio di uguaglianza tra individui, bensì è necessario che la Repubblica si impegni a rimuovere gli ostacoli all’affermazione di tale principio. Da questo, le politiche a tutela dei deboli devono essere “attive” e presuppongono l’impegno di tutti i soggetti in campo: Stato, Organi Intermedi (Sindacato), Cittadini;

Art. 6: tutela minoranze linguistiche;

Art. 37:sancisce la parità di diritti tra Lavoratrici e Lavoratori e inoltre stabilisce che le condizioni di lavoro della donna debbano essere tali da non arrecare pregiudizio al suo prezioso ruolo (sociale) di madre;

Art. 38: protegge coloro i quali siano inabili al lavoro.

Anche lo Statuto dei Lavoratori presta fortissima attenzione al tema:

Art. 15: sancisce l’assoluto divieto a porre in essere atti di discriminazione politica, religiosa, razziale, di lingua o di sesso, di handicap, di età o basata sull’orientamento sessuale o sulle convinzioni personali;

Art. 16: rafforza il concetto, sottolineando espressamente che non sono accettabili forme di discriminazione economico-retributive riconducibili alle logiche vietate nell’Art. 15.

 La normativa sia nazionale sia comunitaria è molto vasta e a volte “conflittuale” anche nelle tutele lavorative. Spesso alle previsioni non corrisponde la reale fruizione dei diritti…

E’ certamente impossibile citare tutta la normativa in materia. Merita un riferimento, ad esempio, la normativa comunitaria inerente la parità di trattamento tra lavoro part time e full time, la quale – a detta di molti commentatori – in realtà era volta giustamente a rafforzare la posizione proprio delle donne, che più di altri usufruiscono del lavoro a tempo parziale.

L’Ordinamento Italiano contiene certamente supporti validi alla tutela delle categorie più fragili e deboli, tuttavia questo è un campo dove spesso, purtroppo, è possibile riscontrare una forte distanza tra la “previsione normativa” e la “realtà fattuale in azienda”. La cronaca riporta ricorrentemente alla luce casi inaccettabili e ancora del tutto attuali: trattamento delle donne sul luogo di lavoro (dati alla mano, mediamente sottopagate rispetto agli uomini e impossibilitate a raggiungere posizioni apicali; donne assunte con lettera dimissioni in bianco da adoperare in caso di gravidanza); Lavoratori ipovedenti impiegati in postazioni con 2 o 3 monitor; nuove forme di schiavismo come quelle degli immigrati impiegati in agricoltura soprattutto al Sud e sottoposti a vergognose forme di schiavismo e caporalato.

 Una criticità riscontrabile nel settore bancario, che è quello in cui opera UNISIN?

Nel nostro Settore, ad esempio, si verificano difficoltà nell’ottenere forme di lavoro flessibili utili a conciliare vita e lavoro, un esempio è dato proprio dall’accesso al lavoro part time.

 Per concludere, qual è o quale deve essere il ruolo del Sindacato?

Il Sindacato ha un ruolo di garanzia e deve agire su più piani: sollecitare le Istituzioni, a tutti i livelli, affinché le normative statali siano sempre più attente e tutelanti; rafforzare nella contrattazione nazionale e di secondo livello le tutele statali; vigilare sui luoghi di lavoro perché le regole siano rispettate e gli abusi contrastati, eliminati e successivamente sanzionati con severità; sensibilizzare, tutti gli attori in campo, anche mediante iniziative culturali come quella che abbiamo promosso con il progetto legato alla Guida che abbiamo recentemente pubblicato.

Bianca Desideri