Contrasto: la digitalizzazione nell’industria bancaria va governata e come sindacati non intendiamo restare a guardare

“La digitalizzazione va governata e come Sindacati non intendiamo restare a guardare”, afferma Emilio Contrasto, Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL – Unità Sindacale Falcri / Silcea / Sinfub – commentando la proposta di oggi dell’ABI in merito al Comitato Bilaterale e Paritetico sull’Impatto delle Nuove Tecnologie / Digitalizzazione nell’Industria Bancaria.
“Guardare allo sviluppo delle nuove tecnologie come ad uno spauracchio sempre all’orizzonte è un errore – continua Contrasto – così come l’atteggiamento di coloro i quali pensano di poter bloccare le trasformazioni del credito e dei suoi mestieri”. “Allo stesso tempo, tuttavia, la digitalizzazione rischia di diventare un pretesto per nascondere operazioni che tendono a ridurre i posti di lavoro e i diritti dei Lavoratori”, conclude il Segretario Generale Unisin.
Per Contrasto “è un bene parlarne ora e inserire organicamente e strutturalmente il tema nell’ambito del rinnovo del Contratto Collettivo di categoria e non certamente in modalità “sperimentale”: sarà un’occasione per cogliere a pieno le future opportunità, garantendo le doverose e indispensabili tutele a tutte le Lavoratrici e a tutti i Lavoratori”. “Non ci accontenteremo però di uno strumento senza reali poteri – continua – il comitato dovrà rappresentare un reale e forte mezzo di analisi, valutazione e contrattazione sia in ambito nazionale (in termini di regia e controllo sul secondo livello di contrattazione) che poi in ambito aziendale e di Gruppo dove le regole generali dovranno trovare applicazione pratica all’interno dei vari modelli industriali, bloccando ogni fuga in avanti qualora non ci fosse il rispetto dei principi generali definiti nella contrattazione nazionale.”
“La digitalizzazione potrà incidere in tema di nuove mansioni, carriere e riconoscimento delle professionalità”, prosegue Contrasto, secondo il quale “solo la condivisione convinta tra le parti nel settore ci può mettere in condizione di reggere il confronto con I giganti dell’economia digitale (GAFA) che si pongono come competitors impropri”.