Servizi essenziali e vaccinazioni: i Bancari continuano ad essere ignorati

Lo scorso 8 gennaio fu inviata una lettera dall’ABI e dai Sindacati di categoria (FABI, FIRST-CISL, FISAC-CGIL, UILCA, UNISIN) al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Ministro della Salute, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Governatore della Banca d’Italia e al Commissario Straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid-19.

In essa si ricordava che, già dall’inizio dell’emergenza Covid-19, era stato sancito come i bancari svolgessero un servizio pubblico.

Si sottolineava come, anche nei periodi di lockdown totale, i bancari avessero assicurato la continuità dell’erogazione dei servizi “in considerazione del loro ruolo di infrastruttura strategica per il Paese come disposto dalla legge”.

Si ricordava che in questo contesto, con straordinario impegno e senso di responsabilità, le persone che lavorano in banca avevano continuato a svolgere un ruolo centrale per il sostegno dell’economia, delle imprese e delle famiglie, nel rispetto delle misure di prevenzione, contrasto e contenimento del virus Covid-19 individuate nei Protocolli tempo per tempo condivisi da ABI e Organizzazioni Sindacali per garantire le condizioni di salute e sicurezza per tutte le persone interessate.

Per questa ragione si chiedeva con forza che i bancari venissero presi in considerazione in maniera adeguata nella stesura del piano vaccinale, come gli altri lavoratori impegnati nell’erogazione dei servizi pubblici essenziali (ai sensi della legge n. 146/1990).

Ebbene, seppure i bancari siano una categoria che effettua un servizio essenziale, purtroppo, non è stata mai menzionata tra tutte quelle che sono state o vengono ringraziate per aver operato in questo periodo di crisi.

Negli scorsi giorni, alcuni organi di stampa hanno accennato alla possibilità che il Presidente del Consiglio possa prevedere novità riguardo alla campagna vaccinale, dando priorità ad insegnanti e personale scolastico.

I bancari, però, sono stanchi di queste dimenticanze.

Si auspica che il nuovo esecutivo dia seguito a quanto chiesto nella lettera dello scorso 8 gennaio, dando priorità anche ai lavoratori bancari (almeno a quelli che operano in presenza e a contatto con il pubblico) per una loro immediata partecipazione, su base volontaria, al piano vaccinale.

Andrea Brancaleone