Kabul, ore di terrore

Lampi di fuoco e colonne di fumo hanno squarciato ieri il cielo di Kabul, capitale dell’Afghanistan, portando dolore e morte nella zona dell’aeroporto dove sono in corso le operazioni di evacuazione del personale delle rappresentanze diplomatiche USA e degli altri Paesi stranieri che per 20 anni sono stati presenti sul territorio, dei collaboratori afghani con le loro famiglie e di quanti occidentali e afghani vogliono lasciare il Paese.

Due le esplosioni nella sera e altre due nella notte. Almeno 90 i morti e 150 i feriti, ma il bilancio non è definitivo. Fra le vittime tantissimi civili anche donne e bambini e 13 marines americani fra i quali un medico. Al momento nessun italiano risulta coinvolto.

Prima degli attacchi, un nostro C130 dell’Aeronautica militare è stato investito da una raffica di mitragliatrice poco dopo il decollo, solo il sangue freddo e l’abilità della nostra pilota hanno evitato il peggio.

Il completamento delle operazioni di evacuazione del personale civile, militare e diplomatico e dei collaboratori locali è previsto per il 31 agosto. Salvo complicazioni, oggi dovrebbero completarsi le operazioni di rimpatrio previste dal nostro Paese.