Emilio Contrasto: tutti insieme contro la violenza contro le donne e la violenza di genere

Emilio Contrasto - Segretario Generale Unisin

Sono trascorsi quasi 23 anni da quando il 17 dicembre del 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite istituiva con la sua risoluzione n. 54/134 la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’Assemblea scelse il 25 novembre come data della ricorrenza, invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne: una ferita che resta, purtroppo, ancora tragicamente e dolorosamente aperta e che assume proporzioni ogni giorno sempre più drammatiche.

Molto si parla, molto si è fatto nel corso degli anni, ma molto, anzi moltissimo, resta ancora da fare nel mondo non solo nei Paesi in via di sviluppo ma anche in quelli più industrializzati del G20, tra i quali è ovviamente tristemente presente anche il nostro Paese che ancora, purtroppo, continua a vedere un numero impressionante di donne oggetto di molestie, violenza o addirittura di femminicidio.

Facciamo un passo indietro e andiamo ad un’altra data legata alle donne, l’8 marzo, per collegarci ad un’indagine di UNISIN/CONFSAL che, nell’occasione odierna, con questa intervista al Segretario Generale Emilio Contrasto presenta alcuni primi risultati di questo lavoro condotto con un questionario, lanciato proprio in occasione della Giornata internazionale delle donne. Ricordiamo che l’indagine era rivolta alle Colleghe iscritte al Sindacato per dare loro voce concreta su alcuni temi, fra i quali la conoscenza della normativa, la conciliazione dei tempi vita/lavoro e le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro.

Segretario, un impegno continuo quello della sua Organizzazione Sindacale contro la violenza contro le donne e la violenza di genere…

Sì, UNISIN/CONFSAL da sempre, anche attraverso le azioni svolte in passato dalle tre sue sezioni FALCRI – SILCEA – SINFUB, ha messo in atto un grande lavoro sul tema della violenza contro le donne e la violenza di genere. Questo anche in stretta collaborazione con le altre Sigle sindacali di Settore con le quali ha sottoscritto le norme contenute nel CCNL e gli accordi siglati con ABI, l’Associazione che raccoglie tutte le Banche del Paese, e direttamente con le varie Aziende del Settore. Un impegno che, tengo a sottolineare, è quotidiano e che viene “presidiato” in ogni ambito, oltre che in sede di contrattazione collettiva e di secondo livello, dai nostri Dirigenti Sindacali sui territori.

In questo mese di novembre è, poi, nostra intenzione approfondire e portare ad un nuovo step l’iniziativa “UNISIN – I venerdì della consapevolezza” lanciati con lo slogan che ci ha accompagnato quest’anno “Noi… diversi, donne e uomini insieme contro la violenza alle donne. Uniti in una sfida possibile” e che continuerà ad accompagnarci in questa battaglia.

L’8 marzo scorso, come ricordato, UNISIN/CONFSAL ha quindi lanciato un’indagine. Può darci maggiori dettagli?

Abbiamo realizzato un questionario con il quale abbiamo dato “voce” diretta e concreta direttamente alle donne lavoratrici del nostro Settore e quindi alle nostre Colleghe che ben volentieri hanno voluto partecipare.

Come ho già detto in quella occasione nel corso dell’intervista (n.d.r. Professione Bancario 7 marzo 2022), l’idea è stata quella di impegnarle in una breve ma importante indagine volta a conoscere meglio l’effettiva consapevolezza e informazione in merito ai loro diritti nella vita quotidiana e in quella lavorativa, alla possibilità di tutelarle, al loro essere donne e al tempo stesso lavoratrici, alle difficoltà che incontrano sul posto di lavoro specialmente in alcuni momenti particolari della vita come la maternità o la cura dei congiunti disabili o anziani.

Abbiamo anche inserito alcune domande legate al gravissimo tema delle molestie e violenze nei luoghi di lavoro, per meglio focalizzare se e in che percentuale il fenomeno si verifichi anche nel nostro Settore.

Siete soddisfatti dei risultati?

Sono, come Segretario Generale, anzi meglio ancora siamo, come UNISIN/CONFSAL, molto soddisfatti dei risultati e della partecipazione delle nostre Colleghe all’indagine che abbiamo promosso. Oggi, però, le segnalo solo i dati che fanno riferimento al tema di cui stiamo parlando.

Certo Segretario, anche se devo trattenere la mia curiosità giornalistica, mi limito a chiederle solo quelli legati alle molestie e alle violenze sui luoghi di lavoro, con una sua promessa di parlare di altri aspetti in una prossima intervista.

Volentieri, come sa per noi è molto importante diffondere al meglio e in maniera quanto più ampia possibile la conoscenza dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Lo abbiamo fatto sempre e continueremo a farlo con un sempre maggiore impegno e con ogni mezzo.

Il questionario, elaborato dal Coordinamento UNISIN Donne & Pari Opportunità, con le risposte fornite in assoluto anonimato, ha evidenziato purtroppo che, nonostante la continua informativa che le Organizzazioni Sindacali forniscono, non sempre da parte delle lavoratrici vi è “consapevolezza” e reale conoscenza dei diritti che possono essere agiti sul posto di lavoro. E questo sia per quanto riguarda i diritti in generale sia per quelli che più nello specifico riguardano molestie e violenze.

In che percentuale?

È emerso che il 46,29% delle donne che hanno partecipato all’indagine da noi promossa non è stata informata in modo completo in merito alle normative nazionali, a quelle previste dal CCNL di Settore e alle normative aziendali. Non sto a ripetere quali sono le normative che chi ci segue su Professione Bancario in questa iniziativa “UNISIN – I venerdì della consapevolezza” ha avuto modo di leggere negli articoli che hanno preceduto questa mia intervista, ma sarebbe bene fare un’ulteriore riflessione su questo punto cercando di comprendere le motivazioni di questa scarsa conoscenza di norme essenziali per la propria tutela.

Ovviamente la riflessione più importante va promossa al nostro interno. Cosa fare e come agire per aumentare questa consapevolezza? Quali possono essere le migliori iniziative per diffondere tali messaggi in modo uniforme e completo?

La fotografia che i dati ci rassegnano è comunque interessante perché a fronte del 46,29% di risposte negative sul punto relativo alle normative è emersa una percentuale di risposte positive che è pari al 48,12% a cui si aggiunge un 5,59% che non ha fornito risposte.

Cosa è emerso, scendendo più nello specifico, in merito alla percezione del rischio legato alle violenze di genere?

A questa domanda i dati percentuali sono estremamente confortanti. Solo il 10,67% ha risposto in maniera affermativa contro un 82,75% di risposte negative e un 6,68% di parere non espresso.

Quindi, da queste percentuali, emerge in modo chiaro che la percezione del rischio legato alle violenze di genere è molto bassa. In nostro sembra quindi un Settore in cui il terribile fenomeno riesce ad essere controllato in maniera maggiore rispetto alla media nazionale ma ciò non toglie che occorre, anche in questo caso, agire per eradicarlo completamente.

E i dati su molestie e/o violenze subite?

Anche qui i dati ci confortano e sono gli stessi della risposta precedente.

I risultati emersi dal questionario in generale e per questo tema in particolare ci hanno dato, come detto, la possibilità di avere una fotografia più dettagliata di quanto avviene realmente in ogni Azienda in merito alle tutele e al clima aziendale e ci consente, come UNISIN/CONFSAL, di approntare ulteriori strumenti di informazione e sensibilizzazione affinché le Colleghe possano essere sempre più consapevoli dei diritti che possono far valere nella loro vita lavorativa.

Il problema delle molestie e delle violenze deve essere affrontato con forza ovunque e quindi anche nei luoghi di lavoro. A volte anche comportamenti non consoni, per così dire, possono generare difficoltà di rapporti interpersonali e possono rendere la vita della “vittima” prescelta molto complessa con conseguenze anche per l’incolumità psico-fisica della persona.

Si impone un cambio culturale?

Sì, lo ripetiamo in continuazione e ognuno deve fare la propria parte per far sì che finalmente la svolta sia “naturale” e non lasciata a leggi o norme. Siamo soddisfatti che il nostro Settore rappresenti un buon esempio di come si possa collaborare per raggiungere un obiettivo comune di tutela in favore delle lavoratrici. Le Colleghe che dovessero trovarsi in una situazione legata a molestie o violenze nella loro Azienda possono rivolgersi, con la massima serenità e tranquillità, al proprio Dirigente Sindacale di riferimento per consigli e supporto.

Bianca Desideri

Direttore responsabile Professione Bancario