Il mondo delle erbe: l’Ananas

L’Ananas Sativus L. appartiene alla famiglia delle Bromeliacee. È una pianta dal portamento cespuglioso, con fusto grosso molto raccorciato, rivestito da squame di colore rosa. Le foglie sono lineari, appuntite, di colore verde argenteo, lunghe da 80 cm. a circa 1 metro ed hanno il bordo marginato da piccole spine. I fiori sono molto piccoli, di colore blu, riuniti in spighe lunghe 7-8 cm. I frutti sono carnosi, ovali, con polpa giallastra molto succosa e profumata.

È una pianta originaria dell‘America meridionale ed e coltivata in tutti i paesi tropicali. Principalmente il prodotto viene dalla Costa Rica, Costa d’Avorio e Kenia. Pochi sono quelli che da noi si dedicano alla sua coltivazione poiché richiede la messa in serra (temperato-calda) per alcuni anni.

Si possono in alternativa ricavarne facilmente piante da appartamento asportando il ciuffo che si trova in cima al frutto; dopo averlo lasciato una decina di giorni all’aria aperta, in modo che il taglio si asciughi e non marcisce, si mette a radicare in sabbia per circa un mese, tenendo il terreno umido ma senza ristagno. Quando è ben radicato si pianta in un vaso di 15-20 cm. di diametro con terriccio arenoso (2 parti di terriccio e uno di sabbia, uno di torba o terriccio di foglie) e si annaffia poi abbondantemente durante il periodo vegetativo, lasciando asciugare il terreno tra una annaffiatura e l‘altra.

Le parti che si utilizzano sono il frutto e il gambo essiccato. Non essendo l‘ananas una specie coltivata fuori dalla fascia tropicale, si usa il prodotto reperibile in commercio. Il frutto viene proposto fresco, conservato in barattoli come frutta sciroppata, come bibita, tagliato a fette o candito. La polvere dei gambi essiccati entra nella composizione delle capsule medicinali.

I primi occidentali che assaggiarono l‘ananas ne rimasero affascinati. Il primo in assoluto fu Cristoforo Colombo, al quale l’ananas fu offerto nel l493 nell’isola di Guadalupe. Dopo di lui gli esploratori spagnoli e portoghesi ne riferirono nelle loro memorie di viaggio.

Il mercante e letterato fiorentino Filippo Sassetti lo descrive alla metà del Cinquecento quale frutto dal profumo penetrante, che cresce su una pianta simile al carciofo. Un altro esploratore ne parlò così: “l’ananas è degno di essere colto dalla sola mano di Venere e di servir da cibo soltanto agli dei“. Alla fine del XII secolo si iniziò a coltivare l’ananas in Europa in apposite serre. Questa pratica riscosse molto successo soprattutto in Inghilterra e Francia, dove nel Settecento il frutto era fra i preferiti del re Luigi XV.

Da allora nacque una vera e propria moda e tutti i cortigiani fecero coltivare l‘ananas nelle serre dei loro giardini. L’usanza si protrasse fino alla metà dell’Ottocento. Ma con il passar del tempo, il miglioramento dei trasporti fece sì che l‘importazione dell‘ananas, all‘inizio coltivato soprattutto nelle Canarie e nelle Azzorre, si sviluppasse sempre più rapidamente, dando un duro colpo alla coltura continentale.

A tutt‘oggi l’ananas è uno fra i frutti tropicali più apprezzati. È molto digeribile e contiene un enzima, simile alla pepsina, che riesce a rendere facilmente assimilabili anche le proteine più complesse, siano esse di carne, di uova o di pesce. Del dissetante frutto tropicale si utilizza anche il gambo.

La polpa o il succo fresco (l‘una vale l’altro, il beneficio che se ne trae e il medesimo) per quanto gradevoli, non presentano un’adeguata concentrazione dell’enzima proteolitico, il principio attivo in cui risiede l’efficacia medicinale della pianta. È perciò necessario integrare il normale consumo alimentare con i preparati in commercio: le compresse o le capsule reperibili in erboristeria. Esse sono ottenute appunto dal gambo dell’ananas, ricco di principi attivi, ma inutilizzabile senza previo trattamento.

Tra le molteplici virtù dell‘ananas, la prima e l’azione anti edematosa. in tal caso, quando si presenta un edema, è sufficiente assumere una capsula da 80 mg per 8 o 4 volte al giorno, finché non scompare. Le stesse dosi serviranno anche per migliorare gli inestetismi della cellulite in stadio avanzato, detta a buccia d’arancia. Nelle diete dimagranti si consiglia di aumentare la quantità delle capsule fino a 6 al giorno, ingerendone due per volta, 80 minuti prima dei pasti. Il succo di ananas, grazie alle sue proprietà detergenti, è anche un efficace cosmetico; ridona alla pelle trasparenza e lucentezza, eliminando l’opacità dovuta alla naturale desquamazione.

Per la pulizia del viso, dopo aver passato il frutto in centrifuga ricavandone il succo, si applica sulla pelle ripetutamente, con l’aiuto di una garza per una decina di minuti, risciacquando infine con acqua tiepida. Data l’energica azione di pulizia, si consiglia un impiego saltuario o settimanale. Questo gustoso frutto riscuote ancora oggi moltissimo successo come dessert, sia da solo che nelle insalate di frutta ed è ingrediente fondamentale di numerosi dolci. Inoltre l’ananas, utilizzato anche nella preparazione di cibi salati, soprattutto a base di riso o pollo, regala un piacevolissimo gusto esotico.

 Ciro Luciano

Confronti e Intese n. n. 314, settembre 2017 – Da “Il mondo delle erbe” allegato a “Confronti e Intese” n. 336 novembre-dicembre 2021