I finanziamenti europei e l’europrogettazione

I beneficiari dei finanziamenti europei possono essere enti pubblici territoriali, come le Regioni, le Città Metropolitane, le Province e i Comuni, o enti pubblici istituzionali, come le Università, gli Ordini professionali e gli Enti di ricerca. Possono essere altresì beneficiari dei finanziamenti enti privati, quali le associazioni, le fondazioni o le società, imprese individuali, liberi professionisti e, più in generale, l’intera realtà degli operatori economici o sociali.

A causa della complessità dei processi amministrativi europei e della competizione che si innesca tra i partecipanti per risultare vincitori delle call, è opportuno affidare alla figura professionale dell’europrogettista talune attività che sono ad essi collegate.

Il riconoscimento dei programmi di riferimento, l’identificazione e l’esame dei bandi pubblicati, l’elaborazione delle idee progettuali, la determinazione degli obiettivi da perseguire con i finanziamenti, la considerazione degli aspetti strategici connessi al territorio in cui si agisce, la redazione delle domande di partecipazione, la stesura dei progetti, la valutazione di congruità tra le azioni pianificate e le finalità da raggiungere, l’organizzazione dei beni strumentali e delle risorse umane indispensabili alla realizzazione degli obiettivi prefissati, la creazione di partenariati da intrattenere, se del caso, con operatori economici e sociali che si trovano oltre i confini nazionali (cd. “condizione di transnazionalità” contenuta nelle call for proposals della Commissione Europea), l’appropriata interazione con le Autorità europee o nazionali che si occupano di controllare il corretto impiego dei fondi assegnati, l’esatta esecuzione dei lavori o il regolare adempimento delle prestazioni di servizi o forniture negli appalti (a seguito di call for tenders), l’individuazione e attivazione di eventuali procedure amministrative o giudiziarie dirette all’eliminazione o alla contestazione degli errori rilevati nelle fasi di controllo, sono operazioni che rappresentano l’essenza dell’europrogettazione e che presuppongono una serie di peculiari competenze i cui contorni sono disegnati dalle occasioni finanziarie fornite dall’Unione Europea (U.E.) o, in via interposta, dalle Autorità nazionali, regionali o locali degli Stati membri [in argomento, Leuti F., Giampieri P. (2024), Manuale di europrogettazione, Torino: Celid].

Da quel che precede, si evince che il numero e la tipologia delle abilità, richieste per svolgere il complesso delle attività indicate, sono tali da favorire e rendere sicuramente utile l’aggregazione di professionalità di diversa origine formativa in studi professionali multidisciplinari, che siano in grado di coprire l’intera gamma dei servizi fruibili da chi si accinge a partecipare ai bandi. Economisti, giuristi, ingegneri, architetti e, in linea di principio, tutti coloro che possiedono cognizioni economiche, giuridico-sociali e tecniche adoperabili in contesti anche internazionali e, in specie, all’interno dell’Unione Europea (la conoscenza della cui struttura e del cui funzionamento costituisce senza dubbio un elemento imprescindibile), sono i più idonei a svolgere questo genere di compiti.

(fine seconda parte)

Avv. Prof. Umberto Aleotti

Vice Coordinatore della Commissione di Diritto dell’Unione Europea del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli