Protezione dei consumatori: il Consiglio ha approvato la direttiva aggiornata sulla risoluzione alternativa delle controversie

Il 17 novembre, come riportato nel comunicato stampa, il Consiglio dell’Unione europea “ha approvato in via definitiva una direttiva che aggiorna, semplifica e rafforza l’attuale quadro per la risoluzione alternativa delle controversie (alternative dispute resolution – ADR). L’ADR fa riferimento ai metodi di risoluzione delle controversie tra consumatori e professionisti al di fuori del tribunale, generalmente con l’aiuto di un terzo neutrale.

Il testo giuridico approvato oggi mira a rendere l’ADR un’opzione più accessibile e più attraente per la risoluzione delle controversie derivanti da accordi contrattuali, anche per quanto riguarda le questioni relative alle obbligazioni precontrattuali. Il testo adeguerà il quadro ADR ai mercati digitali, potenzierà il ricorso all’ADR nelle controversie transfrontaliere e semplificherà le procedure ADR a vantaggio di tutti i soggetti coinvolti. La proposta punterà inoltre a razionalizzare gli obblighi di comunicazione e a ridurre l’onere amministrativo.

A determinate condizioni sarà ora possibile avvalersi dell’ADR anche per le controversie tra consumatori residenti nell’UE e professionisti di paesi terzi. Inoltre, i professionisti saranno tenuti a rispondere entro 20 giorni dal momento in cui vengono contattati da un organismo ADR; la mancata risposta sarà considerata come un rifiuto di partecipare alla procedura. La nuova direttiva impone agli Stati membri di promuovere la partecipazione di professionisti e consumatori all’ADR e di porre l’accento soprattutto sui settori con scarsa partecipazione all’ADR o con un elevato numero di reclami dei consumatori.

La Commissione svilupperà e manterrà uno strumento informatico multilingue e semplice da utilizzare, che faciliterà il ricorso all’ADR nelle controversie transfrontaliere dei consumatori.

Prossime tappe

L’approvazione della posizione in prima lettura è l’ultimo passo nel processo di adozione del Consiglio. Il testo deve tuttavia ancora essere approvato dal Parlamento europeo in sessione plenaria. Una volta adottata, la direttiva prenderà effetto 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Gli Stati membri disporranno quindi di 26 mesi per integrare, nei rispettivi ordinamenti nazionali, le nuove norme, che si applicheranno 32 mesi dopo la pubblicazione della direttiva nella Gazzetta ufficiale.

Contesto

Nel quadro di una relazione commerciale, professionisti e consumatori possono trovarsi a risolvere delle controversie (ad esempio se un prodotto o un servizio non sono forniti entro i termini o in buone condizioni oppure se il consumatore non ha pagato l’intero prezzo di acquisto). Con lo sviluppo degli acquisti online, il numero delle controversie è aumentato notevolmente. La risoluzione di una controversia in tribunale può richiedere tempo e comporta il coinvolgimento di avvocati e spese processuali considerevoli. Esistono tuttavia modi alternativi per risolvere i problemi senza dover ricorrere alla giustizia.

Secondo il quadro di valutazione delle condizioni dei consumatori 2023, il 25% dei consumatori incontra un problema che giustifica la presentazione di un reclamo, ma un terzo di essi non passa all’azione. Di conseguenza, ogni anno solo 300 000 controversie ammissibili vengono risolte nell’UE mediante l’ADR.

La più recente legislazione europea sui meccanismi di ricorso stragiudiziale per i consumatori è stata adottata nel 2013 e da allora non è mai stata modificata. Il 17 ottobre 2023 la Commissione ha proposto un nuovo pacchetto di misure per modernizzare e semplificare le norme ADR. Il pacchetto comprendeva una direttiva che modifica la direttiva ADR e un regolamento per dismettere la piattaforma per la risoluzione delle controversie online (ODR), che è stata utilizzata meno del previsto. Il regolamento ODR è stato adottato formalmente il 19 novembre 2024”.