Unisin: su Veneto Banca e Bpvi pronti alla mobilitazione

Bancari pronti alla protesta

Veneto Banca e BPVI: chi evoca licenziamenti vuole il settore in rivolta!
“Chi evoca licenziamenti si mostra irresponsabile, di non conoscere le regole interne al Settore che hanno consentito la gestione di migliaia di uscite in modo condiviso e volontario e, soprattutto, vuole il settore in rivolta!” è questa la reazione immediata del Segretario Generale di UNISIN, Emilio Contrasto, nel commentare le presunte intenzioni, attribuite al dott. Penati da alcune testate giornalistiche, di risolvere il problema degli esuberi in BPVI e Veneto Banca procedendo con licenziamenti collettivi.
“Noi auspichiamo che si tratti di un errore e che questa ipotesi non sia stata anche solo presa in considerazione – argomenta Contrasto – anche perché creerebbe un pericoloso ed inammissibile precedente in un settore non avvezzo a risolvere i problemi con questi sistemi”.
“Se invece l’intenzione fosse vera – rincara la dose il Segretario Generale di UNISIN – sarebbe ancora più grave perché annunciata alla stampa e non ai competenti i tavoli negoziali. A tal proposito, ricordiamo al Dott. Penati, probabilmente poco esperto della materia, che come Organizzazioni Sindacali siamo i rappresentanti dei lavoratori, quegli stessi lavoratori dei quali si immaginerebbe il licenziamento come soluzione ai disastri gestionali di cui il management precedente si è reso causa esclusiva”.
“Il settore vive un momento critico – continua Contrasto – unico nel suo genere e non paragonabile ad altri periodi duri del passato per la particolarità delle varie situazioni di crisi: dalle banche venete, alle 4 banche salvate, alle popolari, ed in nessun caso vogliamo sentire parlare di licenziamenti come soluzione”.
“Chiediamo, quindi, al dott. Penati – conclude Contrasto – di fare immediatamente chiarezza, anche per non rischiare di compromettere una trattativa non ancora iniziata. Se, invece, questa fosse realmente la volontà della proprietà, il sindacato reagirà in maniera adeguata e proporzionata, senza risparmiare nessuna forma di mobilitazione e protesta, in tutto il settore”.