FAO: donne, la chiave per un mondo libero dalla povertà

Group of Asian Burmese traditional farmers carrying clay pots going back home, Bagan, Myanmar

Nei Paesi in via di sviluppo, in base ai dati diffusi dalla FAO, le donne costituiscono il 45% della forza lavoro agricola, (dal 20% in America Latina sino al 60% in alcune parti dell’Africa e dell’Asia). Lavorano rispetto agli uomini 12-13 ore in più a settimana in Africa e in Asia, e, in tutte le regioni del mondo, hanno meno probabilità rispetto agli uomini di possedere la terra e i loro appezzamenti (nel mondo meno del 20% dei proprietari terrieri sono donne). E’ stato stimato dalla FAO che se le contadine avessero lo stesso accesso alle risorse degli uomini, il numero di persone che soffrono la fame nel mondo potrebbe calare fino a 150 milioni a causa dell’aumento della produttività. Le donne inoltre reinvestono fino al 90% dei loro guadagni nelle loro famiglie, denaro speso per l’alimentazione, la nutrizione, la sanità, la scuola e in attività generatrici di reddito, contribuendo a rompere il ciclo della povertà intergenerazionale.

Al riguardo,  il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva, intervenendo ad un evento ha detto che: “raggiungere la parità di genere e dare maggiori strumenti alle donne non è solo la cosa giusta da fare, ma è un ingrediente fondamentale nella lotta contro la povertà estrema, la fame e la malnutrizione”. “E’ solo questione di opportunità – ha continuato – i dati dimostrano che quando alle donne vengono date le opportunità, i rendimenti aumentano, così come i loro redditi, e le risorse naturali sono meglio gestite. Migliora anche la nutrizione e i mezzi di sussistenza sono meglio garantiti”.

 

Maria Grazia Palmarini