Estate2018. Vacanze, Groupon: genitori stressati. Tutta colpa dei social

Con la chiusura estiva delle scuole, i genitori si trovano nella difficile situazione di dover gestire quasi tre mesi di tempo “libero” dei propri figli e di conciliare questa necessità con il lavoro. Una ricerca internazionale condotta da Groupon ha evidenziato come alla felicità dei bambini e dei ragazzi per la chiusura dell’anno scolastico corrisponda una inversamente proporzionale ansia dei genitori: il 73% degli stessi è preoccupato che le vacanze estive dei propri figli non siano all’altezza delle loro aspettative e, in funzione di questo, circa un terzo di essi inizia a preoccuparsene con almeno 3 mesi di anticipo.

Il vero problema – rivela la ricerca – è la concorrenza che viene dai compagni di scuola. La principale fonte di pressione deriva dai social: pare sia ben il 32% dei genitori che si sente un po’ sconfitto soprattutto quando i loro figli raccontano le attività che hanno visto fare dagli amichetti sui social.  A ciò si aggiungono poi i sensi di colpa dovuti dal poco tempo che i genitori hanno a disposizione per stare con i propri figli (49%), quelli causati dal tempo che i bambini passano al chiuso (30%), e quelli causati dalla mancanza di attività da fargli fare (25%). Per alleviarli, 7 genitori su 10 affermano di sopperire alle loro mancanze con regali per i figli. In particolare, le mamme sono più spendaccione rispetto ai papà.

E’ evidente, comunque, che se la scuola chiude, uffici, fabbriche, negozi, studi professionali etc., restano aperti fino alle ferie di agosto. Questo indipendentemente da come ciascuna famiglia lo viva, crea disagi enormi alle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e, in assenza di una rete familiare di aiuto (leggasi benedetti nonni), anche una “emorragia” economica non indifferente visti i costi dei campi estivi.In media, i genitori italiani spendono circa 187 euro a settimana per ogni bambino, rispetto ai “colleghi” inglesi e francesi che spendono circa 212 euro, tedeschi circa 220 euro, spagnoli circa 150 euro. Secondo il 37% delle mamme, poi, il trattamento riservato da parte delle rispettive aziende non è diverso da quello delle altre colleghe senza figli. Il 25% dichiara che all’interno della propria azienda non viene prestata particolare attenzione alle mamme lavoratrici, e il 19% che dice di non avere particolari agevolazioni se non da parte delle colleghe che cercano sempre di aiutarle.

Maria Grazia Palmarini