Emilio Contrasto, Segretario Generale UNISIN, su rinnovo CCNL credito

Posizioni ABI del tutto inaccettabili sulla digitalizzazione occorre una vera cabina di regia, no a meri osservatori

“Nella piattaforma rivendicativa, così come negli incontri dello scorso luglio,tra gli altri abbiamo posto, come Sindacati, il tema della digitalizzazione in cima alle priorità.Si tratta di un fenomeno che procede a velocità e ritmi elevatissimi e porta notevoli cambiamenti sia nelle abitudini della clientela che nello svolgimento del lavoro dei bancari, quindi anche nell’organizzazione del lavoro e nel modo di fare banca”, afferma Emilio Contrasto, Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL – Unità Sindacale Falcri/ Silcea/ Sinfub – commentando l’incontro odierno tra Sindacati e ABI che segna la ripresa del confronto sul rinnovo del CCNL del credito dopo la pausa estiva.

“Chiediamo una vera cabina di regia che assicuri preventivamente ai lavoratori, attraverso i loro rappresentanti, la possibilità di concorrere al governo del Sistema, rendendo dinamico il contratto nazionale in modo da affrontare, tra gli altri, un fenomeno di portata epocale quale è la digitalizzazione che incide in modo irreversibile, tra le altre cose, sul modo di lavorare e sull’evoluzione delle professionalità, che andranno anch’esse più adeguatamente riconosciute, valorizzate e remunerate” spiega il Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL, che chiarisce anche che “non intendiamo essere spettatori passivi di questi cambiamenti e non accettiamo mediazioni al ribasso: non ci interessano osservatori o commissioni che abbiano solo un ruolo di rilevazione e analisi del fenomeno ma vogliamo governarlo a livello centrale e locale”.

“In questo senso” chiosa sul tema Contrasto, “le distanze con ABI sono ancora ampie e la proposta dei banchieri è largamente insufficiente”.

Il Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL fa il punto anche sugli altri temi toccati dal confronto odierno: “l’aggiornamento delle declaratorie professionali è oramai ineludibile, così come quello degli inquadramenti per rendere attuale un contratto che su questi temi è oramai superato”.

Sul recupero dell’art. 18 “per tutti i lavoratori del Settore e dunque sul diritto alla reintegrazione in caso di licenziamento illegittimo l’ABI ancora latita e non si pronuncia”, prosegue Contrasto, mentre sul ruolo della contrattazione nazionale e di quella decentrata (secondo livello) e sui rispettivi ambiti di competenza “si gioca la partita politicamente più delicata, non solo tra ABI e Sindacati, ma anche all’interno della stessa compagine dei banchieri che su questo punto devono trovare una sintesi che oggi pare ancora lontana”.

Per quanto riguarda la formazione, spiega il Segretario Generale Unisin Confsal, “il Sindacato chiede, tra l’altro, la certificazione delle competenze acquisite” e sull’occupazione “oltre ad una ripresa delle assunzioni chiediamo la certificazione delle uscite effettive per affrontare e frenare il progressivo calo del numero di addetti del settore”.

Infine, “altri temi delicati quali flessibilità e mobilità, semplificazione contrattuale, area contrattuale, diritti e tutele si presentano come terreno di confronto ancora sostanzialmente inesplorato ma già evidentemente pieno di insidie data la palese scarsa disponibilità delle banche”.

“Senza un’accelerata e un’apertura concreta da parte di ABI – avverte Contrasto – la mobilitazione è inevitabile e i banchieri devono capire non solo che i lavoratori ed i clienti – sempre più uniti contro politiche commerciali estremamente aggressive e pericolose e crisi bancarie generate da pessime gestioni manageriali – sono stanchi e si aspettano ben altro, ma anche che non conviene alle banche uno scontro aperto”.

Il Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL insiste su questo aspetto: “le divisioni in seno all’ABI, tra Amministratori Delegati e Responsabili delle Relazioni Industriali che hanno diversa visione e sensibilità riguardo ai temi del rinnovo del CCNL, alle strategie ed alla diplomazia nei rapporti tra le Parti, così come quelle tra grandi gruppi e piccole banche e, non ultima, tra i principali gruppi in particolare su alcuni temi, sono delle mine vaganti sul percorso per il rinnovo del contratto”. Al contrario, assicura Contrasto, “le Lavoratrici ed i Lavoratori sono uniti e compatti e pronti a scendere in campo con tutti i mezzi possibili – anche a livello di singoli Gruppi bancari con il blocco delle trattative – a difesa del Lavoro, della loro professionalità e del ruolo centrale e strategico che le Banche devono saper svolgere in un sistema economico debole come quello italiano”.

“È definitivamente giunto il momento di spostare il focus della redditività dai costi ai ricavi. Basta facili utili sulla pelle dei Colleghi. Il management inizi finalmente a meritarsi gli stipendi a sei cifre percepiti, ridando alle Aziende ricavi strutturali e non perseverando nella improponibile caccia al bancario ed infelici sperimentazioni a livello di singoli Gruppi/Banche in deroga al CCNL”.