Apocalisse a Beirut

Una tragedia di dimensioni spaventose quella che ha colpito nella giornata di ieri la capitale del Libano, Beirut. Le stime dell’apocalittica esplosione, che ha devastato la città distruggendo anche alcuni ospedali, crescono di minuto in minuto: oltre 100 i morti, secondo la Croce Rossa, oltre 4000 i feriti, 100 i dispersi. Le esplosioni sono state avvertite anche a 240 Km di distanza, a Nicosia (Cipro), e sono anche state registrati dai sismologi come equivalenti di un terremoto di magnitudo 3.3.

L’esplosione di 2750 tonnellate di nitrato d’ammonio, sostanza pericolosissima stoccata in depositi vicini al porto, ha devastato Beirut. Un fungo rosso di fuoco ha avvolto la zona e una densa colonna di fumo avvelena ormai da ieri l’aria di una città piombata d’improvviso nel terrore e nel sangue.

Il Ministero della Salute libanese ha invitato la popolazione a lasciare con urgenza la città per evitare i gas tossici emanati dall’esplosione del nitrato d’ammonio. Danni rilevanti agli edifici per un vasto raggio, compresi il palazzo presidenziale e alcune ambasciate, indenne la nostra rappresentanza diplomatica.

Una città messa in ginocchio dalla crisi economica, dal Covid-19 ed ora da questa immane tragedia.

Tra i feriti anche un militare italiano della forza internazionale Unifil,  il caporal maggiore Roberto Caldarulo, del battaglione Gestione Transiti (RSOM) di Bari.

Solidarietà ed aiuti al Libano da molte parti del mondo. Il Premier italiano Giuseppe Conte  ha dichiarato  “le terribili immagini che arrivano da Beirut descrivono solo in parte il dolore che sta vivendo il popolo libanese. L’Italia farà tutto quel che le è possibile per sostenerlo. Con la Farnesina e il ministero della Difesa stiamo monitorando la situazione dei nostri connazionali”.

Bianca Desideri