In un comunicato dei Segretari Nazionali di Riferimento FABI FIRST-CISL FISAC-CGIL UNISIN si legge che Il Gruppo Credem nel corso dell’esercizio 2021 ha realizzato un utile netto consolidato pari a 352,4 milioni di euro, il miglior risultato della storia del Gruppo.
Un risultato, ottenuto anche grazie “all’apporto positivo contabile dell’acquisizione Caricento” avvenuta lo scorso anno. Grazie a questi risultati, sarà distribuito un dividendo agli azionisti in crescita del 50% rispetto all’esercizio precedente, per un ammontare complessivo di ben 100 milioni di euro. Tale importo consentirà di avere un ritorno sul capitale (ROE) del 10,9%, uno dei più alti nel settore.
Credem inoltre dichiara, a conferma dell’attenzione nei confronti di tutti gli stakeholders, che nel 2022 il Gruppo proseguirà nel piano di sviluppo dell’operazione Caricento, con evidenti benefici per tutti.
Nella nota sindacale i sindacati invece sostengono che i dipendenti dell’ex Caricento di benefici ne hanno avuto ben pochi, in quanto in seguito all’incorporazione della Cassa di Risparmio di Cento, il personale si è visto eliminare importanti voci della busta paga con pesanti effetti sul livello retributivo e sulla previdenza complementare.
L’indisponibilità dell’azienda a sottoscrivere un accordo con previsioni in linea con quanto avviene nel resto del settore per la gestione di queste ricadute, evidenzia secondo i sindacati la totale disattenzione di Credem nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti che evidentemente non vengono considerati un importante stakeholder. Visti i risultati ottenuti dal Gruppo sarebbe bastato un minimo sforzo per rendere veramente tutti beneficiari dell’utile conseguito.
Alla luce del risultato del 2021 – da qualcuno definito il “miglior risultato della storia” – i sindacati auspicano fin da subito da parte aziendale un diverso e più costruttivo approccio su tutte le tematiche che coinvolgono le lavoratrici e i lavoratori di tutto il Gruppo.