Il lavoro in banca è ancora accattivante per i giovani?

Ricorre oggi la Giornata Internazionale della Gioventù, un evento di grande impatto e rilevanza sociale istituito nel 2000 dalle Nazioni Unite. Il tema scelto per quest’anno è “Solidarietà intergenerazionale: creare un mondo per tutte le età”, l’obiettivo è sensibilizzare le persone riguardo agli ostacoli legati alle varie età, i più colpiti infatti in termini di discriminazione e pregiudizi sono proprio i giovani e gli anziani. Non lasciare nessuno indietro, includendo dunque i giovani nel tessuto sociale, ascoltando l’apporto fondamentale che ne può derivare, garantisce la buona riuscita per una società globale migliore.

UNISIN/CONFSAL, con lo sguardo rivolto ai giovani quali promotori di sfide presenti e future, lavora da sempre per garantire loro anche un lavoro dignitoso. Non si esagera quando si riportano dati sul lavoro giovanile in Italia: generalmente sottopagato, non formativo e senza sbocchi di carriera lavorativa. In un Paese in cui oggi gli stipendi sono fermi, nel settore del credito attendiamo il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, UNISIN e le altre Organizzazioni Sindacali, lavoreranno per prevedere aumenti contrattuali parametrati all’inflazione attuale: il lavoro in banca resta pur sempre una garanzia di posto fisso, ma assumere giovani, a fronte di innumerevoli prepensionamenti effettuati in questi ultimi anni, vuol dire anche un notevole risparmio per le Banche.

Grossi gruppi bancari si sono sempre impegnati a favore dei giovani, puntando al loro reclutamento e formazione, cercando di potenziare le skills già da loro acquisite, per accrescere la trasformazione digitale e tecnologica delle banche, in ottica di ricambio generazionale e crescita. Nonostante le crisi economiche, tuttavia il lavoro in banca ancora oggi mantiene un certo appeal tra circa il 40% dei giovani (come riportato da vari sondaggi su Il Sole24Ore), quello che fa la differenza è la formazione interna che le banche ancora attuano a favore dei propri dipendenti e l’alto indice di adesione dei bancari al sindacato che garantisce una tutela dei diritti lavorativi maggiore rispetto ad altri settori privati.

Auspichiamo che tutte le banche attuino una politica di assunzioni sempre più espansiva verso i giovani, neolaureati con motivazione, voglia di mettersi in gioco e competenze tecnologiche, giuridico-economiche, informatiche, etc., e che al pari di una flessibilità di orari sia garantita una retribuzione adeguata e siano mantenuti i diritti finora acquisiti. I giovani, se motivati, portano passione, positività ed energia nell’ambiente di lavoro, è però importante che la professione del bancario non sia snaturata e non perda la sua utilità, mantenendo sempre quel clima di fiducia che il Paese ha non tanto verso le banche quanto verso i propri consulenti bancari.

Il Segretario Generale Emilio Contrasto, in una recente intervista ha dichiarato che nell’ottica di una attenzione costante ai giovani, alla loro formazione, alle loro esigenze e alle problematiche legate al loro ingresso e permanenza nel mondo del lavoro, UNISIN/CONFSAL da tempo sostiene la necessità di attuare investimenti strutturali nelle regioni più deboli, contrastando la desertificazione sociale ed economico-finanziaria. UNISIN/CONFSAL è dunque sempre in prima fila per rivendicare i necessari diritti che garantiscano alle persone e in particolare ai giovani di poter vivere con la giusta serenità il loro percorso professionale e personale.

Veronica Della Costanza e Milena Di Fina

Coordinamento Nazionale Donne & Pari Opportunità