79 anni fa in Italia le donne conquistavano il diritto di voto

Una data storica quella del 1° febbraio 1945 quando nel nostro Paese le donne finalmente conquistarono il diritto di voto.

Oggi ci  sembra un diritto scontato e ormai agito da tantissimo tempo, ma è importante ricordare soprattutto alle generazioni più giovani che si tratta sì di un diritto conquistato nel secolo scorso, ma dal calcolo degli anni che vanno dal 1945 ad oggi emerge che sono trascorsi solo 79 anni da quella storica data che ha consentito alle donne italiane di votare.

Solo il 30 gennaio del 1945, infatti, a seguito delle lotte e richieste troppo spesso rimaste inascoltate e a conclusione di una riunione del Consiglio dei Ministri, le nostre nonne, mamme, sorelle, zie, per i non più giovani, finalmente si vedevano riconoscere anzi “conquistavano” l’elettorato attivo nel nostro Paese. Attenzione alle parole “elettorato attivo”, con questi due termini le donne di 79 anni fa avevano conquistato solo la possibilità di votare e non anche quella, parimenti o forse ancor più importante, di essere votate.

Con il decreto legislativo luogotenenziale n. 23, il 1° febbraio 1945 fu conferito così il diritto di voto alle Italiane di almeno 21 anni.

Le donne, però, non subirono passivamente la decisione che le vedeva sì elettrici ma con diritti dimezzati e l’11 febbraio 1945, l’Unione Donne Italiane (UDI), chiedeva di sancire l’eleggibilità delle donne non prevista dal decreto Bonomi.

Ancora un lungo anno prima di poter colmare il divario. Il decreto n. 74 del 10 marzo 1946, sanciva per le Italiane, di almeno 25 anni, anche il diritto ad essere elette.  Seppure in ritardo rispetto a quanto era già accaduto in molti Paesi del mondo, le donne del nostro Paese riuscirono ad ottenere il diritto giusto in tempo per partecipare alle prime elezioni amministrative a partire dal 10 marzo 1946, alle prime elezioni politiche e al Referendum istituzionale monarchia-repubblica del 2 giugno 1946.

Finalmente da quel 2 giugno 1946 veniva reso concreto il suffragio universale e l’esercizio dell’elettorato passivo per le donne, che riuscirono a portare per la prima volta in Parlamento anche 21 Deputate elette su 556 componenti totali: 9 della Democrazia cristiana, 9 del Partito comunista, 2 del Partito socialista e 1 dell’Uomo qualunque.

E’ stato necessario oltre un secolo di lotte perché le donne italiane conquistassero l’elettorato attivo/passivo, diventando finalmente cittadine a pieni diritti.

Bianca Desideri