Addio a Gero Caldarelli, il mimo che animava il Gabibbo

“È volato via anche il nostro Gero Caldarelli… era un un uomo meraviglioso. Promuoveva i sogni, amava i bambini a tal punto che non si sarebbe mai manifestato a loro se non come il vero Gabibbo. Un grande lavoratore, un amico che ti diceva sempre che stava “alla grande”. Era sempre felice e io so che lui avrebbe voluto che mettessi una sua foto da Gabibbo senza svelare il suo volto per non deludere i bimbi… ci mancherai tanto Gero… ti voglio bene”. E’ con queste parole che Michelle Hunziker ricorda il collega di lavoro. Nato a Torino il 24 agosto 1942, Caldarelli, aveva frequentato la scuola di mimo del Piccolo Teatro. Dopo numerose parti sia in teatro che in TV, nel 1974 fondò, insieme a Maurizio Nichetti, la compagnia e scuola di mimo Quelli di Grock. Nel 1979 prese parte al film Ratataplan. Collaborò con Antonio Ricci già in “Drive In”, nei panni di Gawronski e Pendulus, e nel 1990 venne scelto per interpretare il Gabibbo, il Pupazzo di Striscia la notizia che da allora ha sempre animato. Nel 2003 uscì il suo libro “Una vita da ripieno – Cronache dall’interno del Gabibbo” (Rizzoli) e nel maggio scorso ha pubblicato una raccolta di fiabe intitolata “Belandi, che storie! Tre mega avventure nel mondo dei besughi” (Mondadori). Gero era inoltre autore di quadri in gommapiuma e smalti ad acqua. Scomparso per un male incurabile, ultimamente Gero si era alternato nell’interpretare il Gabibbo con il suo allievo Rocco Gaudimonte. “Gero è riuscito a dare a un pupazzo, che nasceva arrogante, grazia e poesia”, è stato il breve commento di Antonio Ricci.

Nicola Massaro