Italia seconda in Europa per casi di morbillo

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC, European Centre for Desease Prevention and Control), l’agenzia dell’UE che si occupa della sorveglianza delle malattie infettive in Europa, ha pubblicato recentemente un rapporto che fa la panoramica aggiornata sulla diffusione del morbillo per il periodo dicembre 2016-novembre 2017.

L’Italia è seconda in Europa per numero di casi di morbillo. Fra dicembre 2016 e novembre 2017 in tutta Europa si sono contati oltre 14 mila casi di morbillo. Complessivamente, lo scorso anno, sono stati registrati 14.393 casi di morbillo di cui 4.985 solo in Italia, il 35% del totale.

L’Italia è ai primi posti fra gli Stati col più alto tasso di casi di morbillo: dopo la Romania, che conta 5966 casi, e prima di Germania e Grecia, che segnalano rispettivamente 937 e 625 casi.

La copertura vaccinale non è ottimale in tutti gli Stati. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nel periodo 2015-2016 in 20 Paesi su 27 la percentuale di vaccinati con seconda dose è al di sotto del target considerato sicuro per interrompere la diffusione della malattia. Per eliminare il morbillo i tassi di copertura vaccinale devono aumentare in diversi paesi e arrivare al 95%.

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) riprende il rapporto del Centro europeo per sottolineare il rischio che corrono i bambini, specialmente quelli sotto l’anno di età che non possono ancora essere vaccinati e spiega “il dato da rimarcare è però quello della maggiore incidenza di casi che hanno coinvolto bambini al di sotto dei 12 mesi, quindi ancora non in età per ricevere la prima somministrazione di vaccino. Sono proprio loro, infatti, quelli maggiormente esposti a complicanze da morbillo e pertanto più protetti dalla cosiddetta immunità di gregge, che si raggiunge appunto con il 95% di copertura vaccinale con due dosi di vaccino. Sempre il rapporto riporta infatti che nel target di popolazione pediatrica tra gli uno e i quatto anni, ovvero il periodo per la somministrazione della prima dose di vaccino contro parotite, morbillo e rosolia, la percentuale di casi rilevati in bambini non vaccinati è dell’87%; l’11% è invece la percentuale dei casi riscontrati in bambini che hanno ricevuto una sola dose”.

Maria Grazia Palmarini