Legambiente lancia “Un mondo di gocce”

“Un mondo di gocce” è la campagna nazionale lanciata da Legambiente e Fondazione per il Sud, che da ottobre entrerà in tutte le scuole per sensibilizzare i ragazzi sul valore dell’acqua e renderli consapevoli di come lo stile di vita abbia un impatto sulle sorti del pianeta e di questo prezioso bene.

“Senza pensarci troppo, ogni italiano consuma in media 245 litri di acqua al giorno”, dice Legambiente. Siamo portati a pensare che l’acqua non finisca mai e che ce ne sia per tutti, ma in realtà, nel mondo ci sono 700 milioni di persone che non hanno facile accesso all’acqua potabile, di cui oltre la metà vive in Africa. Per comprendere la portata del problema basti pensare che solo il 2,5% dell’acqua presente sulla terra è dolce, solo lo 0,1% è accessibile all’uomo; entro il 2050 quasi due miliardi di persone vivranno il problema della scarsità idrica “assoluta”, ossia con una disponibilità sotto la soglia dei 500 m3 all’anno a testa.

“Dobbiamo imparare a consumare l’acqua in modo più razionale, è necessario per il pianeta e anche per noi. I cambiamenti climatici e la scarsità di piogge, da un lato, e le nuove tecnologie già disponibili dall’altro, ci devono accompagnare verso stili di vita più sostenibili anche rispetto all’uso idrico – dice Legambiente –. Rendere le nostre case più efficienti è possibile con poche accortezze, chiudendo i rubinetti quando ci si lava i denti o ci si insapona, montando riduttori di flusso, installando cassette per il wc con il doppio scarico, utilizzando acqua piovana per bagnare le piante”.

“Ci rivolgiamo in particolare ai ragazzi, che sono il veicolo migliore di conoscenza e sensibilità sui temi ambientali, perché crediamo che sappiano riconoscere il valore di un mondo più giusto e sostenibile – spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente –. Oggi il tema dell’acqua, come risorsa importante e da tutelare, è di estrema attualità e tocca da vicino le vite di tutti. Non è solo l’Africa che lotta per avere acqua potabile, è anche l’alluvione disastrosa che si porta via le case vicino alla nostra, come la siccità che distrugge i raccolti nei campi della pianura padana. I cambiamenti climatici, i cui effetti sono già tangibili, impongono un deciso ripensamento delle politiche di gestione e del nostro stile di vita: adottando piccole accortezze quotidiane ed eliminando gli sprechi, possiamo contribuire alla gestione sostenibile di un bene così prezioso”.

Maria Grazia Palmarini